Introdurre un nuovo lavoratore in azienda pone sempre nuove sfide e presuppone delle complessità che rendono necessario un piano di azione strategico e, soprattutto, tagliato su misura. Ogni lavoratore infatti ha caratteristiche personali e lavorative che non permettono di adottare un modello sempre uguale. A partire dal livello in cui viene inserito.
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Più il livello è alto più complesse sono le sfide. Adottare un modello di onboarding flessibile permette di offrire un’introduzione in azienda guidata, che parta dai primi passi per seguire il lavoratore lungo tutto il suo viaggio, fino alla piena efficacia.
La tecnologia offre un valido aiuto in questo senso, aiutando i lavoratori ad acquisire competenze in tempi brevi e permettendo un accesso immediato ad una rete di informazioni e ad una condivisione di documenti.
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Il primo passo è però sempre la chiarezza. Fin da subito il lavoratore deve essere informato sul suo ruolo, sulle competenze necessarie, sugli obiettivi, per sapere cosa deve e può fare, senza sconfinare in ruoli che non lo riguardano.
Un suggerimento valido è puntare alla collaborazione tra dipendenti, mettendo subito in relazione il nuovo arrivato con i lavoratori che possono aiutarlo a capire i meccanismi interni, spiegandogli non solo le necessità pratiche ma anche la cultura aziendale e il modo in cui ci si relaziona all’interno dell’azienda.
Ciò favorirà un ambiente sano, di condivisione dei saperi e capacità collaborativa.