Il Decreto Crescita, tra le varie novità, prevede anche un giro di vite sugli affitti brevi, con l’introduzione di un bollino di qualità, anti furbetti, e novità in tema di tassa di soggiorno, per combattere l’evasione fiscale.
Affitti brevi e annunci online: norme anti furbetti
Prenderà vita la tanto annunciata banca dati delle strutture ricettive presenti sul territorio nazionale, compresi gli immobili destinati alle locazioni brevi, che diventerà operativa dal prossimo mese di agosto.
In questo database, tutte le strutture e gli immobili destinati alla locazione, anche breve, saranno abbinati ad un codice identificativo da utilizzare negli annunci, dal quale il Fisco potrà evincere tipologia, caratteristiche, ubicazione e proprietario. Le informazioni contenute nella banca dati saranno disponibili anche sul sito del Ministero delle politiche agricole e del turismo.
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Di conseguenza, neegli annunci online diventa obbligatorio indicare il codice identificativo del proprietario e della struttura sulla base del quale il Fisco potrà effettuare i propri controlli. I dati verranno inoltre comunicati automaticamente all’Agenzia delle Entrate.
Continua così il percorso avviato dal Fisco volto a stanare i furbetti degli affitti brevi, dopo le novità introdotte negli anni scorsi in tema di applicazione della cedolare secca alla fonte da parte dei portali che gestiscono gli affitti ed incassano i canoni di locazione e quella relativa all’obbligo per gli intermediari di comunicare alle Entrate i dati dei locatori.
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Novità che non sempre sono state attuate. Ma ora, con il nuovo bollino istituito dal Governo, non sarà possibile pubblicare annunci online senza fornire i dati del proprietario dell’immobile. Dati che le Entrate utilizzeranno per verificare il rispetto degli adempimenti previsti dalla normativa vigente.
In caso di pubblicazione di annunci di affitti online senza l’applicazione del bollino anti furbetti potrà vedersi applicata una sanzione da 500 a 5.000 euro per annuncio a carico del portale.
Tassa di soggiorno
Lo stesso Decreto Crescita introduce novità anche sulla tassa di soggiorno, dando la possibilità ai Comuni di verificare direttamente la regolarità dei versamenti e prevedendo l’obbligo da gennaio per chi dà in affitto un immobile, anche in locazione breve, di registrarsi al portale “Alloggiati Web” per comunicare alla questura e all’Agenzia delle Entrate i dati degli ospiti.