Al Festival del Lavoro, nei giorni scorsi, si è parlato anche di gender gap, tema ancora caldo e che ben lungi dal trovare soluzioni d contrasto efficaci.
Nella classifica che valuta le opportunità offerte alle donne, l’Italia è al 118° posto su un totale di 149 Paesi, dunque con un posizionamento ben poco lusinghiero.
La strada da seguire può essere indicata da modelli di successo applicati in altri Paesi, con l’obiettivo di giungere ad eccellenze come ad esempio quella islandese, all’avanguardia per quanto riguarda la tutela delle donne sul posto di lavoro, grazie a specifiche norme adottate sul tema.
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Se ne è parlato nel corso del workshop (promosso da Winning Women Institute) “La certificazione delle pari opportunità”, durante il quale sono state indicate anche le prime aziende certificate in Italia.
Gli elementi considerati critici sono l’accesso al lavoro, la retribuzione, la carriera, la maternità e l’equilibrio vita privata-lavoro, tutti fattori che dovrebbero interessare qualsiasi tipo di azienda.
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Il contributo delle donne è da considerarsi non soltanto paritario ma anche foriero di un valore aggiunto. Ecco perché favorirne l’inserimento nel mercato del lavoro, attraverso norme specifiche, appare centrale in questo momento storico.
Certificare la aziende sensibili al tema è il primo passo compiuto da Winning Women Institute che, attraverso il Bollino Rosa, premia le aziende capaci di sviluppare metodologie che ostacolino il gender gap.