In arrivo una nuova agevolazione fiscale per imprese e lavoratori autonomi che acquistano prodotti da riciclo o da riuso per utilizzarli nell’ambito dell’attività economica: si tratta di un credito d’imposta pari al 25% del costo d’acquisto, fino a un massimo annuale di 10mila euro (purché «i beni acquistati siano effettivamente impiegati nell’esercizio dell’attività economica o professionale»).
Prevista un’analogo bonus per consumatori che acquistano i prodotti da riciclo senza destinarli a un’attività economica: il contributo è sostanzialmente riconosciuto come sconto sul prezzo d’acquisto, con tetto massimo di 5mila euro annui.
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Il nuovo beneficio fiscale – previsto da un emendamento approvato dalla sesta commissione Finanze della Camera al Decreto Crescita – (DL n. 34/2019 recante “Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi”), che modifica gli articoli 27 e 28 del provvedimento – sarà utilizzabile solo nel 2020.
Partite IVA
Il nuovo bonus – che non è cumulabile con il credito d’imposta al 36% sugli imballaggi a basso impatto ambientale prevista dalla legge 145/2018, articolo 1, comma 73 – si applica a due categorie di prodotti, dettagliati nell’emendamento, che modifica l’articolo 28 del decreto (Agevolazioni fiscali sui prodotti da riciclo e riuso):
Per l’anno 2020, è riconosciuto un contributo pari al 25 per cento del costo di acquisto di:
a) semilavorati e prodotti finiti derivanti, per almeno il 75 per cento della loro composizione, dal riciclaggio di rifiuti o di rottami;
b) compost di qualità derivante dal trattamento della frazione organica differenziata dei rifiuti.
L’opzione per il credito d’imposta si esercita direttamente in dichiarazione dei redditi: le somme non concorrono al reddito e alla base imponibile IRAP, sono utilizzabili esclusivamente in compensazione a partire dal primo gennaio successivo al riconoscimento del credito.
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Consumatori
Nel caso in cui i prodotti sopra descritti vengano acquistati (da qualsiasi soggetto) al di fuori dell’attività d’impresa o professionale, spetta un contributo sempre pari al 25%, fino a un tetto massimo annuale di 5mila euro per beneficiario. Si tratta sostanzialmente di uno sconto sul prezzo di vendita, che verrà poi rimborsato al venditore sotto forma di credito d’imposta. La misura è finanziata con 20 milioni di euro (10 mln per le imprese e 10 mln per gli acquisti dei normali consumatori).
Requisiti tecnici e certificazioni idonee ad attestare la natura e le tipologie di materie e prodotti oggetto di agevolazione nonché i criteri applicatiti dell’agevolazione fiscale saranno inseriti in apposito decreto attuativo del ministero dell’Ambiente, previsto entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto crescita.
Imballaggi
L’art. 27 (Disposizioni in materia di rifiuti e di imballaggi) prevede inoltre abbuoni sui prezzi e credito d’imposta per chi adotta imballaggi green:
L’impresa venditrice della merce può riconoscere all’impresa acquirente un abbuono, a valere sul prezzo dei successivi acquisti, in misura pari al 25 per cento del prezzo dell’imballaggio contenente la merce stessa ed esposto nella fattura. L’abbuono è riconosciuto all’atto della resa dell’imballaggio stesso, da effettuarsi non oltre un mese dall’acquisto. All’impresa venditrice che riutilizza gli imballaggi usati di cui al periodo precedente ovvero effettua la raccolta differenziata degli stessi ai fini del successivo avvio al riciclo è riconosciuto un credito d’imposta di importo pari al doppio dell’importo degli abbuoni riconosciuti all’impresa acquirente, ancorché da questa non utilizzati.
Risorse, tetti e caratteristiche sono analoghe all’altro sgravio.
Ricordiamo che l’iter di approvazione della legge è al rush finale. Dopo i lavori in commissione, il testo è in calendario alla Camera per martedì 18 giugno. Va approvato entro il 29 giugno, è necessario un nuovo passaggio in seconda lettura al Senato.