Andare nel dettaglio è certamente positivo nel mondo del lavoro, ma quando si tende al perfezionismo si può cadere in una trappola. L’Harvard Business Review rivela che dal 1990 ad oggi i suoi livelli sono aumentati in maniera costante, tanto da diventare una caratteristica dei Millennial.
=> Quando il capo è troppo preciso
Evitando ovviamente generalizzazioni, si può dunque affermare che tendere alla perfezione è una malattia del nuovo millennio. Lo studio rivela i potenziali danni derivanti da eccessivo perfezionismo e fornisce qualche consiglio per contrastarlo.
Essere troppo perfezionisti può generare ansia, depressione, paura di prendere decisioni anche banali, incapacità di delegare e soffrire se non si è lodati.
=> Liberarsi dal perfezionismo
Per uscire da questa trappola si consiglia di individuare un supervisore di cui ci si fida davvero e chiedergli un controllo constante di quel che si è fatto: in questo modo si divideranno le responsabilità e si imparerà a concentrarsi sulle cose importanti. Una tabella di marcia può aiutare a svolgere il lavoro quotidiano, decidendo preventivamente in quali tempi va svolto un lavoro: si eviterà di perdere troppo tempo sui dettagli.
Il perfezionista tende a riflettere troppo su quel che sta facendo: bisogna imparare a smettere di rimuginare, fermandosi nel momento stesso in cui ci si sorprende a farlo. Si tratta di un lavoro difficile, che rompe una consuetudine, ma necessario per essere più prolifici e per lavorare meglio in un team.