Per il 2007 le piccole e medie imprese statunitensi (SMBs, ‘Small and Medium Businesses’) hanno in programma di incrementare del 2% le loro spese in tecnologia, rispetto al 6% registrato l’anno precedente. A evidenziarlo è uno studio condotto su 1200 imprese da Forrester Research, il cui analista Michael Speyer spiega così il nuovo trend: «la spesa dello scorso anno ha avuto un aumento piuttosto vigoroso. Adesso il mercato ci sta dicendo di mantenere la stabilità».
Mentre in Italia l’innovazione nelle PMI stenta ad affermarsi rispetto al resto d’Europa, ben il 20% dei manager statunitensi ha dichiarano che il miglioramento dell’infrastruttura tecnologica è una priorità assoluta. I maggiori investimenti (il 29% del totale) riguarderanno principalmente l’assunzione di personale IT qualificato, da tenere a tempo pieno in azienda.
Un’altra considerevole quota di investimenti sarà riservata all’hardware, con il 25/30% delle imprese impegnato a sostituire o upgradare il proprio parco macchine. Le spese per il software saranno invece incentrate sulla sicurezza di rete e su prodotti basati sul web.
Questo dimostra la tendenza a servirsi di applicazioni SAAS (Software As A Servirce) direttamente su internet, senza acquistare supporti fisici come cd-rom. Stenta ancora ad affermarsi la virtualizzazione che si sta invece diffondendo a macchia d’olio nelle imprese più grandi: eseguire simultaneamente diversi software sullo stesso server è un’esigenza che le PMI non valutano abbastanza efficiente.
Dunque, a fronte di un’infrastruttura tecnologica che diventa sempre più articolata e complessa, le aziende avvertono la necessità di assumere personale specializzato per la gestione e l’amministrazione dei sistemi IT, in particolare per quanto riguarda la rete aziendale.