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Puntare al fossato economico

di Chiara Basciano

Pubblicato 3 Giugno 2019
Aggiornato 17 Giugno 2019 09:04

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Pro e contro dei maggiori fossati economici, dai bassi costi di produzione alla riconoscibilità del marchio e alla creazione di marchi e brevetti.

Ritagliarsi una propria nicchia implica spesso dalla capacità di scavarsi un fossato economico, da cui difendere il prodotto creando una barriera alla concorrenza di altre imprese. Le aziende più importanti si distinguono proprio per tale capacità, mantenendo il successo nonostante gli inevitabili attacchi dei concorrenti.

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Esistono diverse situazioni per cui si sviluppa un fossato. Quello più comune è dato dai bassi costi di produzione, raggiungibile attraverso la delocalizzazione e da una produzione massiccia.
Ma se a prima vista può sembrare una soluzione allettante, in questo momento storico i consumatori appaiono più consapevoli ed attenti alle questioni sociali ed ambientali. Pur alimentando un fossato economico la produzione a basso costo comporta un rischio.

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Un altro fossato è dato dalla riconoscibilità del marchio, tanto da creare un legame con i consumatori. Alcuni prodotti sono riusciti nel tempo a creare una rapporto di fiducia, ma per creare questo fossato ci vuole molta costanza, una comunicazione massiccia ed investimenti a lungo termine.

Un fossato economico molto profondo può essere scavato attraverso la creazione di marchi e brevetti. Se si ha la giusta intuizione al momento giusto si può avere la fortuna di diventare possessori dell’idea che può fare la differenza. In questo modo si diventa punto di riferimento non solo per i consumatori ma anche per i competitor.

Ognuno deve capire su cosa puntare e se vale la pena darsi da fare per costruire il proprio fossato. Le energie spese devono essere ripagate dal conseguimento di una posizione privilegiata.