Nuova strategia di sviluppo del mercato interno, aumento delle importazioni: sono due driver importanti sottolineati dall’ultimo rapporto Deloitte dedicato al mercato cinese (New retail reinvigorates China’s imports. New technologies, new models, and new channels), che evidenzia le opportunità per l’export italiano verso Pechino.
L’Italia occupa il sesto posto nella classifica internazionale per beni di consumo importati in Cina assieme a Francia e Gran Bretagna (al primo posto gli Stati Uniti, seguiti dalla Germania) e l’Europa è il primo partner commerciale del paese orientale.
Il mercato interno cinese nel 2017 ha raggiunto quota 4.700 miliardi di euro, nei primi sei mesi del 2018 la spesa spesa per i consumi finale ha contribuito al PIL per il 78.5%, valore in continua crescita dal 2014. In parole semplici, i consumi interni sono un driver fondamentale per lo sviluppo della Cina.
E qui si inserisce l discorso relativo all’occasione paesi esportatori, che a lor volta vedono in costante crescita il mercato: le importazioni dei primi dieci partner nel 2016 hanno rappresentato il 36% del mercato interno cinese, dal 24% del 2006.
E veniamo al Made in Italy: «lo scorso anno l’export di beni italiani verso la Cina è stato pari al 2,8% del totale esportato nel mondo, una cifra che l’Italia sta puntando ad accrescere stringendo i rapporti tra i due Paesi.
Lo dimostra anche il Memorandum of Understanding siglato lo scorso 23 marzo con cui è divenuta il primo paese del G7 a partecipare formalmente alla Belt and Road Initiative (BRI)».
=> Italia - Cina: cosa prevedono gli accordi commerciali
L’identikit del consumatore cinese? Millennial alla ricerca di prodotti di qualità, personalizzati e internazionali. Come prodotti, in rapida crescita farmaci e prodotti per la salute, cosmetici, abbigliamento, prodotti per la casa, alimentari (qui ci sono analisi differenziate per settori, ad esempio crescono le importazione di frutta, verdura, tè e caffè, mentre è in calo l’import di carne).
Fra i canali da presidiare spicca il digitale, a partire dall’e-commerce.
«Nei primi due mesi del 2019 lo shopping online ha costituito il 16,5% del totale delle vendite al dettaglio in Cina – sottolinea Claudio Bertone, Senior Partner Deloitte e Responsabile per il settore Retail – salendo del 19,5% rispetto allo stesso periodo nell’anno precedente».