Sono circa 500mila i dipendenti statali che nell’arco dei prossimi quattro anni avranno maturato i requisiti per andare in pensione, risorse che saranno sostituite grazie allo sblocco del turnover che porterà la PA a reinvestire sui nuovi assunti la spesa risparmiata con i pensionamenti.
Identikit
Come emerso a margine del Forum PA, infatti, i dipendenti pubblici di oggi risultano carenti dal punto di vista delle qualifiche professionali, considerando che ciascuno ha usufruito mediamente di appena 1,04 giornate di formazione l’anno. La PA italiana è anche molto precaria, con 340mila lavoratori flessibili nel 2017 di cui sono stati stabilizzati solo lo 0,6%.
Altri dati mostrano un netto calo del personale della PA, che ammonta oggi a 3,2 milioni di persone. L’età media è poi aumentata: dai 43,5 anni del 2001 ai 50,6 anni alla fine del 2017.
Per quanto riguarda gli stipendi, infine, la retribuzione media dei dipendenti pubblici è di 34500 euro, invariata dal 2009 ma caratterizzata da oltre 3000 euro in meno rispetto al solo recupero del potere d’acquisto.
Turnover
Ammontano invece a 41033 (il 33,4% del totale) le domande pervenute all’INPS per “Quota100” da personale PA, cifra che si stima possa salire a 90/100 mila nell’anno. A crescere è anche il numero di laureati impiegati nella PA, mentre i provvedimenti disciplinari in netto aumento hanno portato ogni anno a circa 2000 sospensioni e licenziamenti. Un dato positivo riguarda il lavoro agile, che secondo l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano vanta un aumento delle iniziative di Smart Working strutturate dal 5% all’ 8% in un solo anno.
Prospettive
Sebbene l’esodo dei dipendenti in procinto di andare in pensione rappresenti un’occasione per rinnovare la PA, per favorire l’ingresso dei migliori talenti è necessario cambiare modalità di ingresso, gestione e sviluppo del personale.
Per creare valore pubblico, la PA deve investire sulle persone.
Per Carlo Mochi Sismondi, Presidente di FPA, la PA deve diventare più giovane e qualificata, libera di valutare il personale e motivarlo. Le assunzioni dovrebbero inoltre essere il frutto di programmazione dei fabbisogni secondo principi qualitativi e prospettici.