Conoscere il parere dei consumatori riguardo ai nuovi servizi aziendali permette di avere le idee più chiare su come muoversi e come proporsi. I vantaggi di strumenti atti a questo scopo sono innegabili. Gli A/B Test, per esempio, possono essere proposti in circostanze particolari, come il restyling di una newsletter o il pre-lancio di una campagna di marketing. Il risultato fornirà degli spunti di valutazione utili per prendere decisioni più ponderate. L’importante è individuare il preciso obiettivo per cui si propongono.
Per considerare valido questo tipo di test è necessario disporre di un bacino di utenza ampio, il che significa avere molto traffico verso il proprio sito: solo così è possibile appoggiarsi ad un campione significativo. Per raggiungere il target e raccogliere feedback è necessario attendere circa trenta giorni. In questo lasso di tempo bisogna evitare modifiche a ciò che si sta testando. Tutto il lavoro andrebbe in fumo.
Ad ogni modo, è bene essere preparati a risultati incerti: non sono pochi i casi in cui sarà necessario sottoporre i propri utenti a test successivi. Si tratta quindi di un lavoro costante, che però permette di avere sempre il polso della situazione.
Affidarsi a strumenti come Google Analytics permette di risolvere almeno la parte tecnica, avendo a disposizione più di un sistema per assicurarsi sufficienti dati prima di emettere un verdetto.
Ultima nota: non proporre mai un test A/B che abbia due scelte troppo lontane tra di loro, questo tipo di analisi serve per scegliere tra due varianti, ossia per fare un lavoro di limatura laddove le nostre capacità appaiono limitate.