I condizionali sono d’obbligo, viste le incertezze e i rinvii che continuano a caratterizzare l’approdo in consiglio dei ministri del decreto Crescita (qui lo schema di decreto), ma le anticipazioni indicano che nel provvedimento potrebbe esserci una nuova sanatoria fiscale, questa volta tutta dedicata ai tributi locali: IMU, TASI, ICI, TARI, multe. Saranno i Comuni a decidere se aderire o meno a questa nuova rottamazione, con apposita delibera da approvare entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto.
=> Verso il DEF: in arrivo un Decreto Crescita
Si tratta, in pratica, di un’estensione della definizione agevolata già previsto dal decreto fiscale di fine anno per le cartelle dal 2000 al 2017, ai tributi comunali. Riguarderà quindi le cartelle esattoriali che riguardano tributi di Regioni, Province e Comuni, notificate nel periodo sopra indicato (primo gennaio 2000 – 31 dicembre 2017), e non riscosse. Consentirà di sanare la pendenza pagando per intero la somma originariamente dovuta, ma senza applicare le sanzioni (stesso meccanismo della rottamazione ter).
=> Rottamazione Ter, riapertura termini 2019
E’ prevista la rateazione, che consentirà di diluire il pagamento non oltre il 30 settembre 2021. Saranno i diversi enti locali, sempre con apposita delibera, a stabilire le regole dettagliate in materia di numero di rate e scadenza, procedure di adesione, termini di presentazione domande e risposta da parte dell’ente creditore.
La rottamazione di tasse locali e multe, se e quando verrà approvata, riguardi tutte le entrate degli enti locali, comprese quelle tributarie: quindi, per fare alcuni esempi, IMU, TASI, TARI, bollo auto, tariffe. La regola generale prevede che il mancato o tardivo pagamento di una rata comporti la decadenza dalla rottamazione, con le somme eventualmente già versate che vanno a coprire parte del debito.