Un bussolotto salvacentesimi in tabaccheria per finanziare le startup italiane. Si parte il primo maggio in 56mila punti vendita di tutto il Paese. L’iniziativa, certo curiosa, è frutto dell’associazione no profit Start Italy. Che così spera di recuperare risorse per le giovani aziende, anche se a dire il vero il governo ha riservato loro, o almeno così intende fare, una certa attenzione col piano che prevede un fondo da un miliardo di euro in tre anni.
Tutto, ovviamente, da confermare e verificare in corso d’opera, anche in base all’andamento dell’economia e agli spazi che rimarranno in bilancio, oltre all’accoglienza dei soggetti che dovranno metterci i soldi.
Intanto, quindi, meglio arrangiarsi. Il progetto si chiama “Spicciati” e punta a recuperare le monetine da 1, 2 e 5 centesimi – da molti italiani ritenute un ingombro senza valore e presto dismesse – per finanziare, coi “ramini”, nuove opportunità per i giovani imprenditori.
I centesimi in circolazione sono ben 7 miliardi (di monetine) e valgono quasi 200 milioni di euro: se anche una piccola parte di quel flusso venisse intercettato dal filtro nelle tabaccherie, anzi infilato nel contenitore a forma di bottiglia ideato per l’occasione, l’operazione avrebbe comunque un suo perché. Rimane da capire chi e come gestirebbe questi fondi. Tutto è spiegato sul sito ufficiale dell’iniziativa, che vale la pena tener d’occhio perché dal prossimo settembre vi verranno pubblicati i bandi per finanziare i progetti, a seconda dei fondi raccolti in questo modo.
Un’iniziativa interessante ma forse perfino un filo deprimente: per finanziare l’imprenditoria giovanile italiana occorre mettersi a raccogliere gli spiccioli? Per fortuna no.
E ad aiutarci sui programmi e gli strumenti a disposizione delle imprese è stata da poco lanciata dal ministero dello Sviluppo Economico una piattaforma ad hoc, battezzata Incentivi.gov.it.
Di cosa si tratta? Di un sito che, finalmente, raccoglie in modo ragionato tutto quello che sotto il profilo istituzionale, dunque non progetti privati o programmi come quello con cui abbiamo aperto, è a disposizione non solo delle startup ma anche delle piccole e medie imprese e di molti altri settori: le aziende più grandi, il settore aerospaziale, le cooperative e le imprese sociali, i confidi, gli autotrasportatori, le camere di commercio e più in generale la cittadinanza. Limitandoci a Startup e PMI, si trovano elencate e sintetizzate le principali misure e agevolazioni rivolte.
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Incentivi Startup
Nel primo caso spicca il programma Italia Venture I, cioè gli interventi per lo sviluppo delle PMI tramite il venture capital: un fondo che si rivolge a imprese con elevato potenziale di crescita e che investe nel loro capitale di rischio, insieme a soggetti privati indipendenti, per agevolarne l’accesso al credito e sostenerne lo sviluppo a medio-lungo termine.
Vengono anche sintetizzate tutte le misure per sostenere nuova imprenditorialità, in tutto il territorio nazionale, attraverso la creazione di micro e piccole imprese competitive a prevalente o totale partecipazione giovanile o femminile.
Ancora, sempre rimanendo all’ambito Startup, si ritrovano tutti i dispositivi – in gran parte legati ancora al Decreto Crescita 2.0 del 2012 – che abbracciano tutte le fasi del ciclo vitale delle startup. Fino al progetto Smart&Start, strumento agevolativo per piani di impresa, con spese e/o costi ammissibili tra 100mila e 1,5 milioni di euro, a cui possono accedere nuove imprese con alto valore tecnologico e innovativo, sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale e valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata (è il caso degli spin off da ricerca).
Incentivi PMI
Molto più lungo l’elenco degli strumenti raccolti a disposizione delle PMI. Si va dagli incentivi per l’acquisto di servizi specialistici finalizzati alla valorizzazione economica di un brevetto ai finanziamenti agevolati per le imprese vittime di mancati pagamenti passando per il celebre Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese, che ormai da vent’anni ne sostiene l’accesso al credito rilasciando garanzie dirette (a banche e intermediari finanziari) e controgaranzie (a confidi e altri fondi), fino ai voucher per la consulenza in innovazione e internazionalizzazione e le agevolazioni per i programmi di investimento orientati a rafforzare la competitività del tessuto imprenditoriale nelle Regioni meno sviluppate attraverso l’acquisto di macchinari, software o l’installazione di impianti innovativi.
Insomma, di spazio (e soldi) per provare a partire da zero – anche nel contesto di chi percepisce il reddito di cittadinanza – a finanziare la propria idea o a rilanciare la propria azienda, proteggendosi da situazioni critiche come i crediti che non si riesce a recuperare, ce n’è. Adesso c’è anche la piattaforma che raccoglie tutte le armi a disposizione di chi fa impresa, dal basso.