Sempre più aziende cercano candidati con competenze definite ad hoc, profili professionali che non sembrano combaciare con un titolo specifico, comprendendo, invece skill disegnate dallo stesso datore di lavoro. Su questo trend si focalizza l’attenzione della survey realizzata da Niuko Innovation & Knowledge, indagine che ha coinvolto 91 imprese attive nei territori di Padova e Vicenza.
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La maggioranza delle ricerche di personale sembra concentrarsi su macro-categorie: addetti alla produzione specializzati, addetti R&D, progettazione, sviluppo prodotto e infine middle management per la produzione. Seguono addetti commerciali e marketing, addetti all’amministrazione e controllo di gestione, addetti alla produzione non specializzati.
I profili indicati spesso non sono identificabili con un job title “tradizionale”, facendo riferimento a competenze che solitamente appartengono a profili differenti.
Un fenomeno – spiega Roberto Baldo, responsabile Progettazione Niuko – su cui pesa evidentemente l’attuale frammentazione del mercato del lavoro, che parcellizza la richiesta di competenze in funzione del modello organizzativo, del mercato di riferimento, del tipo di prodotto e delle tecnologie in uso in azienda.
L’opacità dei profili professionali pone una sfida notevole agli attori pubblici e privati che si occupano di politiche del lavoro, chiedendo di investire risorse significative per leggere i fabbisogni specifici di ciascuna organizzazione e sviluppare percorsi formativi strutturati per ridurre i gap tra domanda e offerta.