Conto alla rovescia per la programmazione delle politiche di Bilancio che guardano al 2020: entro il 10 aprile l’Italia deve presentare alla Commissione UE il suo DEF, (Documento di Economia e Finanza) e i tecnici del Governo sono al lavoro sulla messa a punto di un documento che appare complesso.
Innanzitutto, perché deve fare i conti con le molteplici stime di revisione al ribasso della crescita, a partire proprio da quelle di Bruxelles, secondo cui il PIL 2019 dell’Italia sarà allo 0,2% (contro l’1% stimato dalla Legge di Bilancio). E conterrà naturalmente anche nuove previsioni su deficit e debito.
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L’Esecutivo continua ad escludere ipotesi di Manovra bis, mentre sta preparando un Decreto Crescita che rappresenterà, prevedibilmente, il provvedimento al centro del prossimo DEF. In pratica, si continua a puntare su misure espansive, che stimolino la ripresa economica. Lo ha a più riprese annunciato il ministero dell’Economia, Giovanni Tria, e di fatto l’approvazione di un simile decreto conferma questa strategia. Secondo le anticipazioni, il testo potrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri entro fine marzo.
Per quanto riguarda le misure attese nel decreto, si parla di un corposo pacchetto di stimolo agli investimenti e norme di sostegno al Made in Italy.
Secondo anticipazioni dell’agenzia Reuters, ci sarebbe anche una novità per le imprese in materia di digitalizzazione Industria 4.0, con il ritorno del superammortamento al 130% per l’acquisto di beni strumentali (non prorogato dalla manovra, che ha invece riproposto, con una rimodulazione, l’iperammortamento per l’acquisto di macchinari digitali).
In vista potrebbero anche esserci nuovi incentivi per la ricerca e sviluppo e un rafforzamento delle garanzie sui finanziamenti alle imprese.
Infine, il capitolo IVA: ci sono clausole di salvaguardia che, in base alla manovra, faranno aumentare la tassa sul valore aggiunto nel 2020 nel caso in cui i conti pubblici, a fine anno, si discostino dagli obiettivi fissati dalla legge di Bilancio. In parole semplici, il DEF dovrà spiegare in che modo il Governo ritiene di poter evitare gli aumenti IVA.
Su questo fronte, registriamo il consueto dibattito in materia: le associazioni imprenditoriali insistono sulla necessità di scongiurare l’aumento ed il Governo risponde anticipando provvedimenti di politica economica.