Avere all’interno della stessa azienda rappresentanti delle generazioni più anziane e di quelle più giovani aiuta a mantenere l’attenzione più alta. Ma questo solo nel caso si operi in una direzione di collaborazione e scambio.
Il mentoring infatti può e deve avvenire in entrambe le direzioni. Laddove i più esperti sono essenziali per stimolare i più giovani, insegnando trucchi del mestiere e strategie apprese nel corso degli anni, le nuove leve possono stimolare i più anziani ad apprendere nuove cose, a rimanere aggiornati e a capire un mondo che è cambiato notevolmente negli ultimi anni.
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Emanuele Franza, executive diretor di JHunters (Hunters Group) sottolinea quanto sia sentita la necessità di tale tipo di scambio, confermata da un aumento del 30% di richieste di giovani ad alto potenziale interessati ad un percorso di crescita all’interno della stessa realtà.
La maggior parte provengono da PMI familiari ma non mancano richieste in contesti internazionali e più strutturati che hanno le Academy, all’interno delle quali vengono inserite e fatte crescere le figure più junior.
Colui che insegna e colui che apprende non sono quindi ruoli così netti, ma si assiste alla necessità di uno scambio fluido, che cambia nel tempo e si evolve.