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Pensione entro i 60 anni: le opzioni 2019

di Barbara Weisz

11 Marzo 2019 15:57

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Scivolo Quota 100, Isopensione, Opzione Donna, RITA, Pensione anticipata e precoci: tutti i modi per lasciare il lavoro nel 2019 prima dei 60 anni.

La pensione anticipata non è per tutti un miraggio. Esistono differenti opzioni che permettono – a determinate condizioni – di lasciare il mondo del lavoro prima ancora di avere compiuto 60 anni.

Se infatti per la quota 100 di anni ce ne vogliono 62 anni (con 38 di contributi), la Riforma Pensioni 2019 prevede anche altre novità che consentono, di fatto, la pensione entro tale soglia.

=> Tutti i modi andare in pensione nel 2019

Si tratta in alcuni casi di formule specifiche (come l’Opzione Donna), in altre di agevolazioni riservate alle lunghe carriere contributive (come nel caso dei lavoratori precoci), in altre ancora si sfruttano strumenti appena introdotti come lo scivolo verso la quota 100, pagato dai fondi bilaterali, che di fatto permette di smettere di lavorare a 59 anni (con tre anni di anticipo sulla quota 100).

Ecco una breve panoramica.

Opzione Donna

E’ riservata esclusivamente alle lavoratrici donne: il decretone ha ampliato la platea alle nate fino al 1960. Di fatto, sono ammesse all’Opzione Donna le lavoratrici con 35 anni di contributi e 58 o 59 anni di età, a seconda che siano dipendenti o autonome. In entrambi i casi, il requisito deve essere maturato entro il 31 dicembre 2018. Precedentemente l’Opzione Donna consentiva di ritirarsi fino a 57 o 58 anni di età, per dipendenti e autonome, compiuti entro il 31 dicembre 2015 (fisso il paletto contributivo a 35 anni).

Lavoratori precoci

Consente di ritirarsi anche prima dei 60 anni perché, fondamentalmente, conta solo il requisito contributivo, che deve essere pari ad almeno 41 anni, indipendentemente dall’età. Il lavoratori precoce ha almeno un anno di contributi versati prima dei 19 anni, quindi di fatto matura la pensione proprio intorno ai 60 anni. Ricordiamo che per ricadere nella platea die lavoratori precoci bisogna appartenere a una delle quattro categorie specificamente previste dalla legge (comma 199 legge 232/2016).

Scivolo quota 100

E’ una nuova possibilità di esodo per la pensione previsto dall’articolo 22 del dl 4/2019. E’ una prestazione a carico dei fondi bilaterali che consente di ritirarsi quando mancano al massimo tre anni alla quota 100, con una prestazione che viene pagata dall’azienda fino alla pensione, nell’ambito di accordi sindacali che prevedano la salvaguardia dei livelli occupazionali. In pratica, per ogni esodo incentivato con questo scivolo quota 100 l’impresa deve effettuare una nuova assunzione.

Isopensione

E’ una forma di esodo per la pensione previsto dalla riforma 2012, ancora utilizzabile e anzi ulteriormente potenziato fino al 2020, con un requisito di accesso più flessibile: sette anni, e non quattro, all’età per la pensione di vecchiaia.

In pratica, è possibile utilizzare questo strumento quando mancano al massimo sette anni alla pensione di vecchiaia (articolo 1, comma 160 legge 205/2017, prima gli anni alla pensione di vecchiaia potevano essere al massimo quattro. Anche qui la prestazione è interamente pagata dall’azienda, il lavoratore matura una pensione piena, è necessario specifico accordo sindacale.

RITA

La rendita temporanea anticipata è stata introdotta nel 2017 e poi riformata con la manovra dello scorso anno, sganciandola  dall’APe volontaria. E’ utilizzabile da coloro che versano contributi alla previdenza complementare, e consiste nella possibilità di riscattarli, in tutto o in parte, per ottenere una rendita.

Per avere diritto alla RITA bisogna avere determinati requisiti: cessazione dell’attività lavorativa, raggiungimento dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia entro cinque o dieci anni (ci sono due diversi profili possibili, a seconda della durata della disoccupazione). Per i disoccupati da meno di 24 mesi, ci vogliono anche 20 anni di contributi alla previdenza obbligatoria e cinque anni di iscrizione al Fondo a cui si chiede la Rita. Per i disoccupati da oltre 24 mesi, cinque anni i iscrizione ai fondi di previdenza complementare.

Pensione anticipata

Ricordiamo infine che naturalmente anche la pensione anticipata è utilizzabile indipendentemente dall’età, quindi anche prima dei 60 anni di età. Semplicemente, il requisito contributivo è tale per cui per raggiungere la pensione anticipata prima dei 60 anni bisogna avere iniziato a lavorare in giovane età.

Ci vogliono 42 anni e dieci mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e dieci mesi per le donne.