Dopo aver ottenuto la pensione come lavoratrice precoce (usuranti) a dicembre, a marzo l’INPS mi ha revocato il trattamento per un errore di valutazione dei requisiti (conducente di tram e non di autobus): come difendermi? Avevo anche dato le dimissioni dopo l’accoglimento della domanda.
Nel suo caso ritengo che la cosa migliore sia rivolgersi a un avvocato.
In linea teorica, infatti, se l’errore è stato dell’INPS, lei risulta parte lesa: se non aveva i requisiti per andare in pensione, potrebbe aver diritto a tornare indietro rispetto alla decisione di dare le dimissioni, che erano motivate dal raggiungimento della pensione.
Carte alla mano, solo un avvocato può fornirle la risposta corretta e soprattutto la giusta assistenza. Trattandosi di un errore INPS, infatti, l’istituto previdenziale potrebbe non avere diritto alla restituzione delle somme che lei ha già incassato come pensione.
Esiste in questo senso una sentenza di Cassazione (351/2018) in base alla quale, se l’errore è dell’INPS (e non è imputabile a una condotta fraudolenta o comunque omissiva del lavoratore), l’istituto non può chiederle il rimborso delle mensilità di pensione versate.
=> Pensione indebita senza restituzione
Più complesso il discorso delle dimissioni, che necessariamente richiedono un parere legale per la valutazione del caso e l’eventuale diritto al risarcimento del danno.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz