Adeguarsi al regolamento europeo sulla privacy (GDPR) non è un percorso facile per le PMI e le PA periferiche. Lo ha sottolineato l’Autorità garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soro, nel corso della lectio magistralis tenuta all’Università di Firenze.
Se da un lato le grandi aziende e la Pubblica Amministrazione centrale hanno messo in atto regole e direttive per adeguarsi, PMI ed enti locali stanno affrontando diverse difficoltà.
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Il punto centrale di questa riforma – ha affermato Soro – sta nel fatto che la protezione del dato è un investimento che l’impresa fa per sé stessa, per avere tutela del proprio patrimonio informativo, per essere competitiva e non vulnerabile.Questo comporta un impegno economico per le imprese, ma è un elemento di modernizzazione delle imprese, per farle entrare nella società digitale non in modo passivo ma come protagoniste: è un mutamento straordinario.
Per quanto riguarda le esigenze relative alla sicurezza e le necessità di tutela della privacy, il Garante ha ribadito che è necessario ottenere un bilanciamento tra i due fattori:
Non ci può essere un diritto alla sicurezza che prevale rispetto alla protezione del dato, vanno bilanciati: diversamente, arretriamo verso uno Stato illiberale rispetto al quale saremo sempre più indifesi.