Tratto dallo speciale:

Le assunzioni agevolate in azienda sono il 15%

di Anna Fabi

4 Marzo 2019 09:49

I dati sulle assunzioni agevolate nel rapporto annuale sul mercato del lavoro: l'andamento degli ultimi anni e le cifre sui singoli benefici.

Si assesta al 15% la quota di assunzioni agevolate nel 2018, dopo un saliscendi degli ultimi anni che ha raggiunto un picco superiore al 60% nel 2015: è una delle evidenze contenute nel Rapporto annuale sul Mercato del Lavoro a cura del Ministero, in collaborazione con ISTAT, INPS, INAIL e ANPAL.

Il beneficio che è stato maggiormente utilizzato dalle imprese è l’esonero contributivo triennale previsto nel 2015 (in concomitanza con il Jobs Act): in quell’anno, le assunzioni agevolate sono state il 61% del totale. Nel 2018, la quota è tornata al 15%, che si potrebbe considerare un livello mediano: erano il 16% nel 2014, poi sono salite vertiginosamente nel 2015, sono scese e un minimo del 10% nel 2017.

=> Assunzioni agevolate 2018 e 2019 a confronto

Nel periodo 2015-2017, oltre un terzo delle aziende con dipendenti a tempo indeterminato ha effettuato almeno un’assunzione agevolata. Questo ha comportato una riduzione media annua attorno al 5% dei contributi totali che le imprese avrebbero dovuto versare, che sale al 7% considerando solo le aziende incentivate. Il risparmio medio annuo per dipendente risulta intorno ai 4mila euro, mentre l’incidenza sul monte contributivo per dipendente delle aziende incentivate è di circa il 40%.

L’analisi territoriale vede le assunzioni incentivate concentrarsi soprattutto nel Mezzogiorno, con il 25% sul totale dell’importo delle agevolazioni e il 19% sull’occupazione dipendente totale.

Tra i settori di attività economica, gli incentivi sono utilizzati soprattutto nelle Costruzioni e nel Commercio.

La quota di aziende incentivate è più elevata tra le aziende maggiori, il ricorso alle agevolazioni è complessivamente più significativo nelle piccole imprese: le realtà sotto i dieci dipendenti assorbono il 40% delle agevolazioni complessive, mentre l’incidenza sull’occupazione totale è del 28%; per le imprese con oltre 250 dipendenti questi valori sono rispettivamente il 14% e il 31%.

Infine, i calcoli sulle diverse agevolazioni: gli esoneri contributivi del 2015 e 2016 hanno mobilitato risorse misurabili in miliardi di euro a favore delle imprese, il cosiddetto “bonus Giovannini ” (assunzioni agevolate di giovani a tempo indeterminato dl 76/2013) si è attestato al di sotto dei 100 milioni di euro, mentre “Garanzia Giovani” (il programma del Governo per l’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani che non studiano e non lavorano), fino alla metà del 2018, intorno ai 300 milioni.