Tratto dallo speciale:

Visite fiscali INPS: in aumento permessi malattia ed illeciti

di Anna Fabi

1 Marzo 2019 10:00

logo PMI+ logo PMI+
Permessi malattia e controlli INPS: i dati registrano non solo un aumento di certificati emessi ma anche irregolarità riscontrate nelle visite fiscali.

Stando ai dati dell’Osservatorio INPS sul “Polo unico di tutela della malattia”, nel quarto trimestre 2018 è aumentato (su base annua) il numero di certificati di malattia inviati dai medici, sia per i lavoratori del settore privato (+1,9%) sia di quello pubblico (+2,3%), mentre è diminuito il numero di visite fiscali effettuate dall’Istituto terminate con esito regolare.

=> Visite fiscali 2019: le nuove regole

Certificati di malattia

A livello territoriale, nel privato si è registrato un aumento di certificati soprattutto al Sud (+3,3%), mentre nel pubblico la diminuzione si registra in particolare al Nord (-1,5%).

Visite fiscali: numero ed esito

Nel quarto trimestre 2018 si registra un incremento di visite per il settore pubblico del Polo unico (+16,1%) e una diminuzione per il settore privato (-8,4%).

=> Certificati malattia, regole sul lavoro

Andando ad analizzare il tasso di idoneità (che misura il numero di visite con esito idoneità al lavoro rispetto al numero di visite effettuate),  il 34% delle visite nel pubblico sono risultate idonee, contro il 19% del privato, dove questo indice è diminuito drasticamente rispetto al 34% dello stesso periodo del 2017.

Interessante la differenza di esito fra le visite d’ufficio e quelle a richieste dal datore di lavoro, che sono soprattutto quelle in ambito pubblico.
Solo il 12% sono disposte d’ufficio.

Il tasso di idoneità nelle due fattispecie è del 37% nel primo caso contro 11% del secondo.

Guardando infine al tasso di riduzione della prognosi (che misura il numero di visite con riduzione di prognosi rispetto al numero di visite effettuate), questo indicatore (importante per valutare gli effetti delle visite) risulta essere basso e in diminuzione per entrambi i settori, ma soprattutto nel pubblico, dove risulta circa la metà di quello del privato.

 Per approfondimenti: la sintesi del report dell’osservatorio INPS.