Il decreto con la riforma pensioni e il reddito di cittadinanza è stato approvato in Senato e passa ora all’esame della Camera: l’impianto fondamentale delle misure resta immutato, ci sono state modifiche a Palazzo Madama soprattutto sul fronte RdC, mentre su misure previdenziali e Quota 100 il dibattito si sposta alla Montecitorio.
Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, fra le modifiche approvate spicca quelle relative alla congruità dell’offerta di lavoro. Innanzitutto, è stato introdotto un nuovo paletto relativo all’importo economico: per essere congrua l’offerta deve prevedere una retribuzione pari ad almeno 858 euro al mese.
Ci sono poi regole più flessibili per i nuclei in cui sono presenti persone disabili e figli minori. Nel primo caso, l’offerta deve essere sempre entro 100 km da casa (dai precedenti 250km), mentre nel caso in cui ci siano figli minorenni anche la terza offerta deve essere a non più di 250 km da casa (mentre per la generalità dei lavoratori può essere su tutto il territorio nazionale). Ricordiamo che queste regole di riferiscono all’obbligo, per chi percepisce il reddito di cittadinanza, di accettare almeno una di tre offerte di lavoro congrue. Nel caso in cui il Rdc venga rinnovato, bisogna accettare la prima offerta congrua.
Approvate anche le misure antifurbetti sui coniugi che si separano (o che lo hanno fatto dopo il primo settembre 2018): ci vuole un verbale della polizia municipale (vigili urbani) che certifichi il cambio di residenza. Nuove norme sugli stranieri (certificazione del paese di provenienza su reddito e patrimonio) e paletti meno rigidi sulle dimissioni volontarie (l’esclusione dal RdC è limitata al caso di dimissioni volontarie del richiedente, non di un qualsiasi membro del nucleo familiare).
=> Cambiano i requisiti per il Reddito di Cittadinanza
Il Senato ha anche approvato una serie di misure a tutela della privacy, fra cui la norma in base alla quale lo Stato non può monitorare le singole spese che vengono effettuate con la carta Rdc. Novità anche sul fronte delle ore da di dedicare ai servizi socialmente utili dei comuni, che devono essere fra 8 e 16 alla settimane (prima erano al massimo otto).
Per quanto riguarda le pensioni, aumentano le rate per chi aderisce alla pace contributiva (da 60 a 120), viene innalzato il tetto della quota di TFS (trattamento di fine servizio) da pagare subito (senza aspettare i due o tre anni attualmente previsti), viene previsto il blocco delle pensioni per i condannati per reati di mafia o terrorismo.
Come detto, ora inizia l’iter di approvazione alla Camera: nel caso (probabile) in cui Montecitorio intervenga con nuove modifiche, il testo tornerà al Senato per l’approvazione definitiva.