Usufruisco della Legge 104 per accudire mio suocero. Il mio datore di lavoro non vuole concedermi i tre giorni di permesso perché ritiene che si debba risiedere nella stessa abitazione della persona con handicap (io invece abito a 500 metri): come devo comportarmi?
La legge 104 non prevede la convivenza come requisito per chiedere i tre giorni di assistenza al parente che necessita di cure.
Il riferimento normativo è l’articolo 33 della legge 104/1992, in base al quale i tre giorni di permesso retribuito spettano a
coniuge, parente o affine entro il secondo grado, ovvero entro il terzo grado qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravita’ abbiano compiuto i sessantacinque anni di eta’ oppure siano anche essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.
Non c’è nessun riferimento alla necessità di convivenza. Le dirò di più: non è nemmeno necessario che il parente viva nello stesso comune.
Nel caso in cui viva in un comune diverso, se la distanza dall’abitazione del caregiver è superiore a 150 km, il comma 3-bis del medesimo articolo prevede che il lavoratore debba attestare
con titolo di viaggio, o altra documentazione idonea, il raggiungimento del luogo di residenza dell’assistito.
Forse il suo datore di lavoro si confonde con le normative che riguardano i caregiver ma per il diritto all’APe Social: in questo caso, in effetti, sono necessari requisiti ulteriori, come per esempio la residenza nello stessa abitazione.
Ma non è il suo caso: per i tre giorni di permesso mensili questo requisito non è previsto.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz