A margine del Rapporto sulle addizionali IRPEF curato da Confprofessioni, si è riacceso il dibattito sui potenziali aumenti di aliquota a livello locale che potranno verificarsi dopo che la la Legge di Bilancio 2019 ha eliminato il blocco al calmiere.
Dopo tre anni è possibile che già nel 2019 si verifichi un aumento rilevante delle addizionali, che potrebbe sfiorare 1 miliardo di euro. Lo segnala Andrea Dili, presidente di Confprofessioni Lazio e coordinatore dell’Assemblea dei presidenti regionali di Confprofessioni.
Probabilmente nei prossimi anni dovremmo aspettarci una ripresa della corsa al rialzo del prelievo fiscale da addizionali, tenendo conto anche delle altre novità legislative che presumibilmente impatteranno sul gettito di tali imposte e delle serie storiche.L’incremento medio annuo registrato dal 2010 al 2015 (anno in cui gli aumenti sono stati bloccati) è stato di quasi un miliardo di euro (980 milioni), di cui 642,8 milioni di addizionale regionale e 337,6 di addizionale comunale. Considerato, quindi, che dopo tre anni di blocco è presumibile attendersi un incremento consistente delle addizionali, aspettarsi aumenti vicini a 1 miliardo di euro costituisce una previsione prudenziale.
=> IRPEF: scaglioni e aliquote 2018 e 2019
Aliquote IRPEF applicabili
Gli elenchi di aliquote delle addizionali comunali IRPEF, che contribuenti e sostituti d’imposta devono utilizzare per il calcolo del saldo 2018 e dell’acconto 2019 ai fini della dichiarazioni dei redditi, sono disponibili sul sito del Dipartimento delle Finanze, che ha reso disponibili rende disponibile un elenco in cui reperire l’aliquota dell’addizionale comunale all’IRPEF aggiornata in base alle delibere locali. Nella tabella ci sono anche i codici catastali di ogni Comune con le percentuali di prelievo per l’anno di imposta 2018 per scaglioni di reddito, fino alle soglie di esenzione.
Per quanto riguarda invece le addizionali regionali, è disponibile un motore di ricerca per conoscere le aliquote è possibile conoscere i dati di ogni Regione e Provincia autonoma o consultare l’elenco completo, dove sono riportati anche gli altri dati rilevanti ai fini della determinazione dell’addizionale.
Simulatore IRPEF online
Ad uso del personale amministrativo, sul Portale Federalismo Fiscale (www.portalefederalismofiscale.gov.it) è online anche un’applicazione che analizza l’impatto delle variabili sulla composizione del gettito. L’applicazione si basa sui più recenti dati statistici estratti dalle dichiarazioni fiscali dei contribuenti residenti nel comune e consente di simulare le variazioni dell’aliquota/e e della soglia di esenzione.
IRPEF regionale
Tornando al Report di Confprofessioni, ricordiamo come, per quanto riguarda l’addizionale IRPEF regionale, è nel Nord Ovest che si raccoglie circa un terzo dell’ammontare delle addizionali regionali, seguito dal Nord Est, dal Centro e dal Sud: in pratica, un contribuente del Centro Italia versa mediamente circa 351 euro annui contro i 338 euro di un contribuente del Nord Ovest, i 261 di un residente nel Nord Est, i 238 e i 220 rispettivamente di un contribuente del Sud e delle Isole. La Lombardia si colloca in cima alla classifica regionale che ha visto il maggiore ammontare dell’addizionale, seguita da Lazio, Piemonte ed Emilia-Romagna.
IRPEF comunale
Per quanto riguarda l’addizionale comunale, la crescita negli ultimi cinque anni è stata pari al 18,27%: in sostanza, ogni contribuente italiano nel 2016 ha pagato mediamente 19,24 euro in più rispetto al 2012. Anche in questo caso la Lombardia vanta il primato di regione con l’addizionale più salata, seguita da Lazio, Veneto, Emilia-Romagna. È la Valle d’Aosta, invece, a richiedere l’addizionale con l’importo minore a livello nazionale. Tra le città capoluogo il primo posto è occupato da Roma, con una addizionale comunale media pro capite di euro 203,85. Segue Milano con 203,34 euro.