Forse il grande pubblico ha iniziato a interessarsi del 5G, per le incredibili potenzialità,solo dopo le recenti accuse di presunto spionaggio attraverso i dispositivi Huawei mosse dagli Stati Uniti.
In realtà, le reti per questa nuova modalità di trasmissione sono in fase di costruzione e in alcuni Paesi già si è provveduto al rilascio delle frequenze adatte a preparare i network e le offerte commerciali. È il caso dell’asta italiana, conclusasi lo scorso autunno oltre ogni aspettativa con 6,55 miliardi di incasso per lo Stato.
Nel frattempo i microprocessori con i piccolissimi modem in grado di agganciare il segnale sono già stati svelati (basti pensare allo Snapdragon 855 di Qualcomm o al modem Balong 5000 di Huawei, presentati fra dicembre e gennaio) e dunque i dispositivi che li monteranno – smartphone ma anche di modem domestici per collegarsi al 5G in casa oltre che degli “oggetti connessi” – arriveranno entro il primo semestre del 2019, poi sempre di più. Alcuni saranno svelati a brevissimo, per esempio al Mobile World Congress in programma a Barcellona dal 25 febbraio.
La tecnologia
Si tratta della tecnologia di reti cellulari in grado di collegare dispositivi e servizi ad alta velocità e bassa latenza che, oltre a una nuova schiera di smartphone, spalancherà inedite prospettive d’uso e di business. In termini tecnici, se oggi la banda di picco di una singola cella LTE, cioè 4G ma solo nella comune considerazione, è in grado di trasferire equivale a 1 Gbps, con il 5G ogni cella dovrà sostenerne almeno 20 Gbps in download e 10 in upload.
Le reti
Tutti gli operatori internazionali stanno per lanciare loro reti 5G in città o mercati chiave già nei primi mesi del 2019, anche se all’espansione capillare si assisterò dal 2020.
Nel frattempo, Italia compresa, si moltiplicano dimostrazioni ed esperimenti più o meno impressionanti da parte dei principali fornitori delle tecnologie (antenne e infrastrutture) in partnership con gli operatori locali. L’ultima edizione dell’Ericsson Mobility Report stima per esempio che entro la fine del 2024 il 5G raggiungerà oltre il 40% della popolazione globale e che ci saranno 1,5 miliardi di abbonamenti alla nuova tecnologia: diventerà così la tecnologia cellulare che verrà implementata più velocemente di sempre su scala globale.
Vantaggi e player
I principali vantaggi che spingeranno la diffusione del 5G stanno nella maggiore capacità di rete, nei minori costi per gigabyte e nell’abilitazione di nuove modalità d’uso e servizi. A guidare la transizione saranno Nord America e Nord Est Asiatico. Guardando all’Europa occidentale, gli abbonamenti 5G rappresenteranno circa il 30% di tutti quelli Mobile, sempre entro fine 2024. I principali fornitori di queste apparecchiature su piazza sono i gruppi europei Ericsson e Nokia e i cinesi Huawei e Zte.
Trend del traffico dati
D’altronde, il passaggio a una tecnologia più versatile, potente e veloce è inevitabile. Basti pensare che il traffico dati mobile è cresciuto del 79% tra il terzo trimestre 2017 e il terzo trimestre 2018 e che, entro il 2024, aumenterà di altre cinque volte. Per quel momento, il 25% del traffico mobile sarà però trasportato dalle nuove reti 5G.
Come sfruttare il 5G
I settori di applicazione davvero molti. Automazione industriale, smart city, telemedicina, comunicazione, media, robotica avanzata. Ma anche gestione in remoto di interi impianti. Dalla manifattura all’agricoltura fino alle utilities, ai trasporti o ai servizi finanziari, entro il 2026 in Italia circa 15 miliardi di dollari saranno destinati all’introduzione e all’uso del 5G nelle aziende grandi e piccole.
Le industrie dove ci sarà maggiore business: manifattura (18% del totale), energia/utilities (16%), public safety (13%), salute (12%), trasporto pubblico (12%).
Esempi di applicazione pratica
Una capacità di banda così ampia sarà essenziale per lanciare e sfruttare, anche a livello di PMI e con costi ridotti, soluzioni di automazione in tempo reale e a controllo remoto, servizi video in alta risoluzione, piattaforme di monitoraggio di produzione e tracking, gestione dei veicoli connessi (come le auto autonome e tutto l’ambiente urbano che sboccerà loro intorno), controllo della sicurezza negli ambienti di lavoro, sorveglianza, robotica avanzata, interventi in realtà aumentata, magari in remoto.