Nel corso di pochi decenni le regole base delle aziende sono cambiate, si è passati da strutture rigide e piramidali a modelli organizzativi, tipici delle startup, capaci di sovvertire le regole. In questo senso, il gap è proprio delle grandi imprese, spesso con conseguenze in termini di produttività e capacità di fare innovazione. L’imprenditorialità ha dunque un nuovo volto, fatto di scambi attivi, modelli flessibili e pratiche agili.
=> Novità 2019 per le imprese
Le aziende sono fatte di persone, che devono mettere in atto questa trasformazione, per non correre il rischio di rimanere fermi e vedersi superati da piccole realtà molto più attive.
Si parla oggi di un VUCA world, acronimo per Volatility, Uncertainty, Complexity e Ambiguity, tutti elementi che mettono a rischio le aziende classiche. Tenendo conto di questi elementi appare necessario rivedere il concetto stesso di imprenditorialità.
Non basta coniare nuovi termini e parlare di corporate entrepreneurship, intrapreneurship et similia, si tratta di rivedere dal di dentro la struttura aziendale. Tutte le persone facenti parte dell’azienda sono chiamate a partecipare, per rendere concreto un modello che ha bisogno di continua innovazione.
I migliori talenti sono molto più attirati da realtà innovative che da vecchie strutture e il loro contributo diventa essenziale. La cultura imprenditoriale non è quindi più una prerogativa del singolo, ma diventa un concetto comune, che rende l’azienda un organismo compatto.