A dicembre 2019 avrò 64 anni di età e 38 anni di contributi: posso andare in pensione e quanto perderò sull’assegno?
I requisiti che lei indica le consentono di andare in pensione con la quota 100 purché lei non rientri nel comparto difesa e sicurezza (Forze Armate, Forze dell’ordine e Vigili del Fuoco), per i quali vigono differenti requisiti.
Ricordo che bisogna avere almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi (obbligatori, volontari, da riscatto, figurativi) e che è consentito anche il cumulo gratuito di periodi non coincidenti nell’assicurazione generale obbligatoria dei dipendenti, nelle gestioni speciali di commercianti, artigiani e coltivatori diretti, nella gestione separata INPS e nelle gestioni sostitutive ed esclusive dell’AGO.
Per quanto riguarda l’importo della pensione, tenga presente che il calcolo è sempre lo stesso: la norma inserita nel decreto attuativo della quota 100 non prevede penalizzazioni. Quindi, lei calcolerà con il metodo retributivo tutti gli anni precedenti al 31 dicembre 1995 e con il contributivo quelli successivi (se lei avesse almeno 18 anni di contributi versati prima del 1996 potrebbe applicare il retributivo fino all’annualità 2011, ma non mi pare il suo caso).
La quota 100, dunque, non è meno conveniente della pensione anticipata né di quella di vecchiaia. Il punto è che, andando in pensione prima, si versano meno contributi. In modo approssimativo, si stima una perdita intorno al 3,5% per ogni anno di anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia o anticipata.
Quindi, se ritirandosi con la quota 100 si va in pensione (per ipotesi) cinque anni prima, si perderà circa il 17-18%. In ogni caso, conviene utilizzare il simulatore INPS e calcolare con precisione la sua situazione.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz