Le imprese agricole italiane si caratterizzano ancora per un evidente gap digitale, responsabile di frenarne la crescita soprattutto dal punto di vista del commercio elettronico. Durante l’evento “Grow!, action tank” promosso a Roma da Agrinsieme, l’attenzione è stata focalizzata proprio sul ritardo digitale che non solo coinvolge le famiglie della Penisola residenti nelle zone rurali, ma che riguarda da vicino le attività agricole.
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Secondo il report realizzato da Nomisma e dedicato al tema “Il sistema infrastrutturale a servizio dell’agricoltura italiana”, nonostante la presenza di infrastrutture che garantiscono l’acceso alla connessione veloce, solo un’impresa su dieci è in grado di ricavare dalle vendite online almeno l’1% del fatturato, una percentuale lontana dalla media UE pari all’1,7.
Secondo il coordinatore nazionale di Agrinsieme Franco Verrascina, l’ottimizzazione della rete infrastrutturale, sia materiale che immateriale, è il primo step da compiere per conquistare una maggiore competitività dell’agricoltura italiana sui mercati internazionali.
In Italia – ha sottolineato il responsabile d’area Nomisma, Denis Pantini – l’e-commerce nel Food&Beverage risulta ancora limitato (0,5%) e sono solo il 24% delle imprese ad avere un accesso a Internet a 4 Megabyte. Anche i costi della logistica vedono l’Italia al 19/mo posto, sotto competitor quali Germania, Paesi Bassi, Regno Unito e Francia.