Entro il 2009 le piccole e medie imprese non quotate dovranno fornire alcune indicazioni contabili tra cui quelle relative alla loro attività e passività, agli strumenti finanziari e loro gestione e contabilizzazione a livello di costo e valore aggiunto, secondo i principi di contabilità internazionale.
Questo è quanto prevede lo Iasb (International Accounting Standard Board) che ha preparato la bozza di documenti contenente i principi Ifsr destinati alle PMI non quotate, presentata ieri nel corso dell’incontro a Milano sul tema “i principi contabili internazionali per le piccole e medie imprese”.
Il documento dello Iasb stabilisce, infatti, i principi contabili internazionali Ias/Ifrs (International Accounting Standards/International Financial Reporting Standards): si tratta di standard adottati dalla Commissione Europea come principi contabili per diverse categorie di soggetti.
Solitamente in Italia l’uso di questi parametri è obbligatorio per le società quotate. La novità riguarda, infatti, l’obbligo di fornire la dichiarazione per le imprese medio-piccole non quotate. Il numero dei dipendenti non è, comunque, un criterio vincolante, ha commentato Robert Garnett, membro del board dello Iasb intervenuto ieri al convegno, e ha aggiunto «lo Iasb non dà alcuna definizione di pmi e pertanto lo faranno le singole giurisdizioni».
Rispetto alla versione integrale (quella cioè che si rivolge alle imprese quotate e che è composta da 2400 pagine), la versione semplificata è di 240 pagine con regole, per fornire le indicazioni, di facile comprensione. Inoltre, la nuova versione prevede che la misurazione del valore di avviamento non dovrà essere fatta ogni anno a meno che non si verifichi un’interessante perdita di valore.
Dal momento in cui il documento è stato presentato, le imprese hanno tempo fino al 30 Settembre prossimo per consultarlo e per fornire valutazioni che andranno a determinare la stesura definitiva nel 2008.
In riferimento al progetto dello Iasb, ci sono anche delle perplessità sull’effettiva applicabilità per le piccole e medie imprese. Infatti, come si legge su Italia Oggi, Josè M. Bové, responsabile del progetto pmi per l’intera Europa e vicepresidente della Fee (Federazione europea degli esperti contabili), in riferimento al documento ha dichiarato «è troppo articolato e complesso per poter essere recepito da queste realtà».
Domani, comunque, la bozza sarà disponibile online.