Le piccole imprese hanno il più alto tasso di automazione, con un trend in continua crescita.
Lo dimostra il rapporto realizzato da Ucimu in collaborazione con il Ministero del Commercio Internazionale, la Camera di commercio di Milano e la Banca Intesa Mediocredito. Lo studio ha una cadenza decennale e riguarda un campione di 3000 imprese, basandosi sui dati forniti dai produttori di robot e macchine utensili aderenti all’Ucimu fino a Dicembre 2005.
Dall’indagine risulta che le piccole imprese detengono il 52,8% delle macchine installate, quota notevolmente cresciuta rispetto al 1996, anno in cui era pari al 43,5%. Le medie imprese si aggiudicano un terzo del parco macchine mentre le grandi continuano a perdere punti, passando dal 27,9% al 13,5%. Un altro dato aiuta a chiarire il quadro della situazione: le unità produttive di maggiori dimensioni contano un numero inferiore di macchinari ma un più elevato livello tecnologico. Infatti, i macchinari a controllo numerico rappresentano il 46,7% del totale per le grandi imprese e solo il 26,6% per le piccole. Da questo si evince chiaramente come il trend attualmente in atto preveda politiche di outsourcing da parte delle aziende più grandi che mantengono al loro interno i processi produttivi più complessi delegando alle realtà più piccole le produzioni meno specializzate.
Da un punto di vista geografico, il Mezzogiorno compie un grosso passo avanti (dal 6,5 all’11,9%) a scapito del Piemonte, che si vede superato anche dal Nord Est, cresciuto di ben 3 punti percentuale rispetto al 1996. In calo anche la Lombardia che continua però a detenere una quota significativa con il 28,5%.
Per quanto riguarda i settori, la maggioranza dei robot è installata nelle industrie metallurgiche con il 49,4%, seguite costruttori di macchinari e materiale meccanico (24,7% del totale). Chiude la classifica il settore dei trasporti, con una quota che non supera il 10%.