La norma sulla flat tax al 20% che partirà dall’anno prossimo contiene un vulnus, o almeno così sembra: prevede dei requisiti di accesso, in base ai quali potranno accedere alla tassazione agevolata i lavoratori autonomi fra i 65mila e i 100mila euro di reddito. Ma non ci sono invece paletti per la permanenza. Una volta che il contribuente lo ha applicato, par di capire, può continuare a farlo, utilizzando quindi l’aliquota agevolata, anche se supera il tetto di reddito previsto.
Si tratta, diciamolo subito, di una interpretazione che sembra molto restrittiva della norma sulla flat tax al 20%. E’ vero che non esiste uno specifico punto della legge (commi 17-22 legge 145/2018) che indica il superamento del limite di reddito quale momento di fuoriuscita dal regime. E’ anche vero, però, che difficilmente si può intendere che il legislatore abbia voluto introdurre una norma che consente di applicare un’aliquota fiscale che, dopo il primo anno di applicazione, vale indipendentemente dal reddito prodotto.
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Fra l’altro, la norma indica comunque, come requisito, ricavi o compensi del periodo d’imposta precedente all’interno della forbice fra 65mila e 100mila euro. Questo in realtà potrebbe bastare per impedire che l’imposta si applichi in assenza di questa condizione. Facciamo un esempio più chiaro.
In base all’interpretazione restrittiva, la mancanza di uno specifico punto della legge che spieghi come si esce dal regime fiscale agevolato, l’aliquota può essere applicata sine die. Quindi, chi nel periodo d’imposta 2020 (il primo di applicazione della norma), applica il 20% perché il suo reddito rientra nei paletti sopra descritti, se dal 2021 supera i 100mila euro, può continuare ad applicare la tassazione al 20%.
Ripetiamo: è vero che manca la parte della norma che indica il superamento del limite di reddito come causa di esclusione dal regime (in genere, invece, la legge contiene questa indicazione, come ad esempio nel caso del regime forfettario). E’ però anche difficile immaginare la volontà di applicare l’aliquota fiscale indipendentemente dal reddito. Fra l’altro, ripetiamo, il comma 17 della manovra consente l’aliquota del 20% ai contribuenti lavoratori autonomi che «nel periodo d’imposta precedente» hanno conseguito ricavi fra 65mila e 100mila euro. Quindi, un limite temporale c’è. In ogni caso, si tratta di un punto su cui sarebbero utili chiarimenti applicativi, perché il dubbio rimane.