Aumenta l’età media dei liberi professionisti, mentre la percentuale degli under 40 è costantemente diminuita dal 2005 al 2017 a causa soprattutto delle riforme previdenziali che hanno innalzato l’età pensionabile. Questi e altri dati emergono dall’VIII Rapporto sulla previdenza privata elaborato dal Centro Sudi dell’Adepp (Associazione degli Enti di Previdenza Privati).
=> Cumulo pensione professionisti: il decalogo
Lo stesso documento analizza i redditi dei professionisti iscritti alle Casse di Previdenza tenendo conto delle dichiarazioni presentate nel corso degli anni. A emergere è un progressivo calo, dal 2005 al 2017, tanto il reddito medio ha subito un calo di circa il 12% solo tra il 2010 e il 2016, sebbene nel 2017 abbia segnato una variazione in positivo.
Dal punto di vista anagrafico, le differenze reddituali sono notevoli tanto che i professionisti sotto i 30 anni dichiarano circa un terzo dei loro colleghi più maturi, con età compresa tra i 50 ed i 60 anni. Per quanto riguarda i dati territoriali, il report mostra chiaramente evidenti disparità tra i redditi medi dichiarati nel Nord, Centro e Sud Italia.
I dati mostrano come, in media, nel sud Italia il reddito dichiarato sia del 38% inferiore al reddito dichiarato dai professionisti del Nord. Degna di nota è anche la differenza dei redditi tra uomini e donne (gender pay-gap). Infatti, nel Nord Italia, dove i redditi sono più alti, questa differenza è maggiormente rilevante toccando il 44% e si riduce al Sud, dove viene registrata una differenza di reddito di circa il 31%. Solo per fare un esempio, in Calabria i professionisti dichiarano un reddito del 60% inferiore a quello dichiarato dei colleghi del Trentino-Alto Adige.