Per quanto riguarda i limiti di accesso alla flat tax, il limite di 65.000 è da riferirsi unicamente al fatturato dell’attività svolta con Partita IVA, corretto? Ma nel caso di professionista che in fattura addebita al cliente il 4% dell’imponibile (che poi gira alla propria cassa), nel calcolo del limite non si deve considerare questa integrazione, in quanto non imponibile (diversamente dagli iscritti alla gestione separata INPS, per i quali la rivalsa contributiva incrementa il reddito imponibile), giusto?
Il limite di fatturato pari a 65mila euro si riferisce esclusivamente all’attività di lavoro autonomo. E’ stata anche abolita la precedente restrizione che escludeva dall’applicazione del regime forfettario coloro che avevano un reddito da lavoro dipendente superiore ai 30mila euro. Quindi, in base alle novità previste dalla Legge di Bilancio, si può applicare la flat tax indipendente dall’entità del reddito da lavoro dipendente, e ai fini del superamento del tetto si calcolano solo i redditi da lavoro autonomo.
Per quanto riguarda la seconda domanda, la regola generale è che il tetto di riferisce ai ricavi o compensi percepiti, non all’imponibile fiscale. Il modo in cui vengono calcolati e addebitati i contributi previdenziali non rileva (quale che sia il sistema previsto dai diversi istituti).
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz