A dicembre scade il contratto di lavoro per circa 200mila insegnanti ma le previsioni sul rinnovo sembrano comportare aumenti di stipendio insufficienti, tanto da scatenare la reazione dei sindacati e un botta e risposta tra questi ultimi e il Ministero dell’Istruzione. Le stime parlano di un aumento di 14 euro mensili a beneficio dei docenti, una cifra ritenuta del tutto inadeguata dalle sigle sindacali della scuola, Cgil e Anief-Cisal.
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Da parte del Ministro Daniele Bussetti sembra esserci apertura al dialogo con i sindacati e disponibilità a raggiungere un obiettivo comune, anche in previsione dello stanziamento di ulteriori risorse per il rinnovo contratti attraverso la Manovra.
Nel frattempo – ha affermato Bussetti – voglio ricordare che proprio grazie all’intervento economico già programmato dal nostro Governo stiamo scongiurando un taglio allo stipendio per 850.000 insegnanti. Taglio che sarebbe scattato a gennaio visto che il precedente governo non ha stanziato abbastanza risorse durante l’ultimo rinnovo contrattuale per mantenere gli aumenti previsti attraverso il cosiddetto elemento perequativo dopo il primo anno. Vale la pena ricordarlo a chi ci accusa di non fare abbastanza.
Secondo Marcello Pacifico (Anief-Cisal), tuttavia, tenendo conto degli aumenti irrisori continuerà a essere molto ampio il divario tra i docenti italiani e i colleghi europei, gap che potrebbe ridursi solo attraverso uno stanziamento finanziario dieci volte più ampio.