I lavoratori che hanno chiesto l’assegno di ricollocazione e hanno ricevuto risposta positiva dall’Anpal hanno 30 giorni di tempo per presentare la domanda definitiva di accesso alla prestazione. In alcuni casi, è possibile fissare anche il primo appuntamento con la struttura prescelta. L’Agenzia nazionale per le politiche attive, comunica che le email sono state inviate il 14 novembre e possono essere consultate anche accedendo al sistema ADR CIGS, con le medesime credenziali usate in fase di prenotazione.
Per confermare la prenotazione accolta inviando domanda, bisogna utilizzare il sistema citato, scegliendo la sede operativa che li prenderà in carico (centro per l’impiego o ente accreditato ai servizi per il lavoro). Si tratta dell’attuazione dell’articolo 1, comma 136, della Legge di Bilancio 2018, che riconosce l’assegno di ricollocazione ai lavoratori coinvolti in processi di ristrutturazione aziendale, previo accordo sindacale.
L’assegno è un voucher che consente di ricevere assistenza per la riqualificazione professionale, che il centro per l’impiego incassa solo nel momento in cui l’assistito trova lavoro. L’importo varia da 250 a 5mila euro, a seconda del profilo di occupabilità. Il contratto deve essere a tempo indeterminato, compreso l’apprendistato, o a tempo determinato pari almeno a sei mesi, ridotti a tre mesi per Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.
Ricordiamo che è il lavoratore a decidere da quale agenzia farsi assistere per il percorso di riqualificazione. Nel momento in cui trova lavoro, ha diritto all’esenzione dall’imponibile IRPEF delle somme percepite in dipendenza della cessazione del rapporto di lavoro, entro il limite massimo di nove mensilità della retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto. E a un contributo mensile INPS pari al 50% del trattamento straordinario di integrazione salariale che gli sarebbe stato altrimenti corrisposto.
Sono previsti benefici anche per il datore di lavoro che effettua l’assunzione: esonero dal versamento del 50% dei contributi previdenziali fino a un tetto di 4mila030 euro annui per 18 o 12 mesi rispettivamente nel caso di assunzione a tempo indeterminato o determinato.