Le professioni non ordinistiche si sono caratterizzate per una notevole crescita tra il 2008 e 2016, tanto che i freelance e i professionisti indipendenti sono aumentati del 54,9%, contro il 19,7% dei liberi professionisti e l’11,1% di quelli iscritti agli ordini. Lo sottolinea Confcommercio durante il convegno “Professionisti 4.0: protagonisti del cambiamento” tenutosi a Roma. Nel 2016 i liberi professionisti attivi in Italia ammontava a circa 1.400.000, mentre il reddito medio pro-capite è di poco superiore ai 40mila euro.
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Il panorama delle nuove professioni è molto variegato, comprendendo le figure regolamentate che non fanno capo a ordini specifici: guide turistiche, amministratori di condominio, erboristi, consulenti tributari, informatici, wedding planner, designer, grafici, formatori. Tra gli ambiti di attività rientrano i servizi di mercato (98,1%), mentre questi professionisti svolgono soprattutto attività scientifiche e tecniche per il 51,2% vantando un reddito medio pro-capite di oltre 18mila euro.
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A percepire compensi più alti è chi opera nelle attività di consulenza gestionale (quasi 25mila euro) e nei servizi informatici (oltre 21mila euro). Sempre nel lasso di tempo preso in esame, infine, è il numero dei professionisti dell’istruzione e della formazione ad aver subito una vera e propria impennata (147,4%), settori seguiti da sanità e assistenza sociale (98,1%), attività artistiche, sportive e di intrattenimento (64,2%), attività professionali, scientifiche e tecniche (44,8%).