A partire dal 2019 sono attese le nuove assunzioni nel pubblico impiego conseguenti allo sblocco del turnover al 100% previsto dal Ddl Concretezza, ma non solo: oltre alle anticipazioni del Ministro Giulia Bongiorno sui piani di ingresso nella PA, ci sono anche alcune indiscrezioni sull’entrata in vigore della “Quota 100” che consentirà di andare in pensione a 62 anni con 38 anni di contributi a circa 180mila dipendenti della Pubblica Amministrazione. In questo caso, però, potrebbero essere istituite delle finestre di uscita più rigide rispetto al settore privato, quantificate in un numero variabile da uno a due: significa rischiare di attendere anche un anno prima di andare in pensione con la quota 100 nella PA.
Nessun rischio di perdita di posti di lavoro, quindi, ma un ambizioso programma di nuove assunzioni che potrebbero anche superare il numero dei dipendenti pubblici in uscita grazie alla copertura finanziaria prevista.
Stando alle stime, sarà favorito l’ingresso di competenze necessarie allo Stato: informatici, esperti in digitalizzazione e semplificazione, forze dell’ordine, ingegneri, esperto nei bandi di gara europei.