Dopo l’ultimo passaggio al Consiglio dei Ministri e la bollinatura della Ragioneria di Stato, arriva l’0k del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Decreto Fiscale e, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale prende il via alla Pace fiscale che prevede un mini condono su quanto dichiarato, mediante dichiarazione integrativa, il cosiddetto “saldo e stralcio” sulle cartelle di chi ha avuto difficoltà economiche, la cancellazione per le mini cartelle sotto i 1.000 euro, la rottamazione Ter per tutte le cartelle e due sanatorie per le liti e per chi ha avuto solo un verbale di accertamento.
Dichiarazione integrativa
Possono presentare la dichiarazione integrativa i contribuenti con redditi in nero negli ultimi 5 anni, ma che hanno presentato la dichiarazione dei redditi, dichiarando meno di 100mila euro, che ora possono aumentare il valore del reddito al massimo del 30%, pagando una tassa del 20%.
Le società e le associazioni sportive dilettantistiche, iscritte nel registro Coni, potranno utilizzare della dichiarazione integrativa speciale “per tutte le imposte dovute e per ciascun anno di imposta, nel limite complessivo di 30.000 euro di imponibile annuo” e potranno avvalersi della definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento versando il 50% delle maggiori imposte accertate, esclusa l’IVA che resta dovuta per intero, e il 5% delle sanzioni irrogate e degli interessi dovuti.
Saldo e stralcio
Il cosiddetto saldo e stralcio sulle cartelle non pagate consentirà di abbattere quanto dovuto al Fisco per eventuali cartelle esattoriali non pagate, a patto però di poter dimostrare di trovarsi in una situazione di difficoltà. Tre le aliquote al 6%, 10% e 25%, declinate differentemente per le persone e per le società:
- per le persone fa fede l’ISEE, se sotto i 15.000 euro, tra 15.000 e 22.000 euro, tra 22.000 e 30.000 euro;
- per le società si guardano i debiti che devono essere superiori al 20% del valore della produzione e l’indice di liquidità che deve essere inferiore a 0,3%, tra 0,3 e 0,6%, tra 0,6 e 0,8%.
Chi ha la rottamazione già in corso e rientra nei criteri potrà aderire al condono, ma solo per gli importi non ancora versati.
Rottamazione Ter
Chi non rientra nei requisiti sopra esposti può chiedere di accedere alla rottamazione ter, versando quanto dovuto al Fisco senza sanzioni e interessi con 10 rate spalmate in cinque anni.
Cancellate le mini-cartelle
Prevista inoltre la cancellazione automatica delle mini-cartelle, ovvero quelle di importo inferiore ai 1.000 euro, emesse tra il 2000 e il 2010. Una misura che vede coinvolto il 53% dei contribuenti con vecchie cartelle non pagate.
Chiusura liti
La regolarizzazione delle liti prevede che il contribuente possa chiudere subito la causa con il Fisco, pagando solo il 20% del dovuto, se ha vinto in secondo grado, o di dimezzare il dovuto in caso di vittoria in primo grado.
Verbali di constatazione
Chi ha ricevuto, dopo un controllo, un verbale di constatazione potrà ripresentare la dichiarazione senza pagare sanzioni e interessi. Stesso discorso per gli avvisi di accertamento, di rettifica, di liquidazione o per gli atti di recupero notificati entro l’entrata in vigore del decreto legge (30 giorni a partire dalla pubblicazione in Gazzetta), a patto di non averli contestati.
E-fattura e scontrini digitali
Dal 1° gennaio 2020 diventerà obbligatoria la trasmissione e la memorizzazione telematica degli scontrini. Viene rinviata alla stessa data la lotteria antievasione. Vengono ridotte, inoltre, le sanzioni per i ritardi sulla fatturazione elettronica.
CIGS
Prorogata di 12 mesi, in deroga alla normativa a regime sulla durata massima dei trattamenti di cassa integrazione, la CIGS per le crisi aziendali ed eliminata la soglia minima di 100 lavoratori per usufruire della cassa integrazione guadagni straordinaria. La proroga è autorizzata anche per le imprese che hanno stipulato contratti di solidarietà qualora permanga, anche solo parzialmente, l’esubero di personale già dichiarato negli accordi di solidarietà. Il tutto entro il limite massimo complessivo di spesa di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019.
Tagli ai Ministeri
Per finanziare le misure previste dal Decreto Fiscale collegato alla manovra, sono previsti circa 600 milioni di tagli ai Ministeri nel 2018 (589,2 milioni): quasi 470 milioni a carico del Ministero dell’Economia, 29 milioni di tagli per l’Istruzione e la Ricerca, 24 milioni per il Lavoro, 17 per l’Interno, 14 per la Difesa, 9 per il MiSE e 11 per la Giustizia.