Il corporate venture capital si conferma un paradigma di open innovation in forte crescita, i dati 2018 proseguono il trend già registrato lo scorso anno con un ulteriore +14% sul fronte del numero di investitori, le startup partecipate da altre imprese crescono più velocemente dei competitor e registrano un tasso di fallimento inferiore, così come hanno risultati positivi le società che investono in nuove imprese innovative: sono i principali risultati dell’edizione 2018 dell’ormai consueta indagine Cerved sull’open innovation e il corporate venture capital presentata alla prima giornata di SMAU 2019.
Mercato italiano
Il mercato italiano vede 97 investitori specializzati in innovazione, che partecipano 1070 imprese (con quote pari ad almeno l’1% del capitale) e quasi 8mila investitori in cvc (la crescita sul 2016 è pari a 2mila 500 investitori, +48,6%), con quote in 2mila 329 startup (+8% sull’anno scorso. Il valore della produzione delle startup partecipate dai cvc è pari a 492 milioni di euro, che rappresenta il 41% del fatturato totale delle startup 2017 (intorno a 1,2 miliardi di euro). Dunque, il primo risultato è rappresentato da una generale crescita del mercato.
Corporate venture capital italiani
Chi sono i corporate venture capital italiani? Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di piccole imprese (4mila 3063), con una crescita anno su anno del 20%. Incremento a due cifre anche per le medie imprese, +20%, che sono circa 500, poco più di quelle di grandi dimensioni, a quota 400. Numerose le holding e le società finanziarie, in secondo posizione in termini di numeri assoluti (1665), ma in calo rispetto allo scorso anno del 4,3%. La crescita è relativamente omogenea su tutto il territorio, con un trend positivo più sostenuto nel Sud e nelle isole, mentre la presenza di cvc resta più concentrata nelle Regioni nel Nord (68%). Emerge un trend che vede investitori del nord puntare sulle startup del Centro-Sud, e in generale crescono le startup che investono in una regione diversa da quella di provenienza.
Performance
Infine, le performance: innanzitutto, le PMI che investono in startup manifestano una tendenza all’innovazione maggiore rispetto alle competitor: nel 62% sono aziende fortemente innovative, contro il 45% del totale delle PMI. Hanno anche una maggior vocazione internazionale, e raggiungono risultati migliori in termini di bilancio. Il divario di fatturato rispetto al totale delle PMi è pari a 1,2 punti percentuale, il valore aggiunto a 2,3 punti. Stesso trend per le startup partecipate, che a loro volta generano più fatturato e valore aggiunto. Sul fronte invece del mol, il margine operativo lordo, registrano migliori risultati le partecipato da un imprenditore persona fisica, che non da un corporate venture capital. Il rapporto torna a invertirsi per i tassi di mortalità, che sono più bassi fra le partecipate dai cvc, un valore tutto sommato spiegabile dal fatto che gli investitori specializzati in innovazione accettano rischi maggiori.
Smart&Start Invitalia
Altri dati sul mondo delle startup e dell’open innovation arrivano da Invitalia. Sergio Buonanno, ad Invitalia Ventures, segnala come il programma Smart&Start abbia sostenuto 870 startup innovative, dato agevolazioni per oltre 270 milioni di euro, creando più di 4mila di posti di lavoro:
Il processo di selezione – ricorda – si basa sulla presentazione di un business plan e la presenza di una partnership con aziende industriali è valutata in modo interessante.