Con la recente sentenza del Consiglio di Stato si chiude definitivamente la disputa sulla legittimità degli incarichi conferiti dall’Agenzia delle Entrate ai suoi dirigenti, selezionato senza concorso.
Esprimendosi in merito al ricorso presentato davanti al Tar del Lazio da parte di alcuni dirigenti del Fisco, il Consiglio di Stato ha deliberato l’illegittimità degli incarichi affidati senza regolare concorso pubblico.
La sentenza 5522 dello scorso 26 settembre, infatti, mette nero su bianco la necessità di affidare incarichi dirigenziali attraverso una selezione pubblica, dando ragione all’Agenzia delle Entrate e respingendo il ricorso dei dirigenti che chiedevano l’annullamento del provvedimento con cui il Fisco ha disposto l’avvio di un concorso pubblico per 175 posti di dirigente di seconda fascia.
In particolare – si legge sulla sentenza – il conferimento di posizioni dirigenziali attraverso la stipula di contratti individuali di lavoro a termine con propri funzionari, termine più volte prorogato, ha determinato una modalità di copertura illegittima non riconducibile né al modello dell’affidamento di mansioni superiori a impiegati appartenenti ad un livello inferiore, né all’istituto della cosiddetta reggenza.