Il Governo prova a intervenire sulla controversa questione dell’iscrizione d’ufficio alla gestione separata dell’INPS dei professionisti che non versano i contributi soggettivi alle casse private di appartenenza. Nel corso di un’interrogazione alla Camera, il Sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ha reso noto che l’esecutivo ha invitato l’istituto previdenziale ad:
annullare le iscrizioni d’ufficio alla gestione separata, a eccezione di quelle relative a professionisti che abbiano comunque ritenuto di versare alla gestione separata dell’Istituto, senza adire le vie legali, per vedersi riconosciuta un’anzianità contributiva utile ai fini pensionistici, per annualità altrimenti non coperte da contribuzione a tal fine.
In pratica, il Governo si oppone all’operazione Poseidone, con cui l’INPS ha provveduto all’iscrizione d’ufficio, retroattiva, dei professionisti che non pagano i contributi sul reddito professionale alla cassa di appartenenza (ma solo quello integrativo), sulla base di un’interpretazione autentica contenuta nella legge 111/2011, secondo la quale sono tenuti a versare i contributi alla gestione separata INPS i professionisti che svolgono attività non soggette al versamento contributivo agli enti privati di previdenza obbligatoria.
Si tratta, lo ricordiamo, di una questione che ha dato luogo nel corso degli anni a diversi contenziosi giudiziari, con cause che però si sono risolte in modo non univoco (alcune hanno dato ragione all’istituto previdenziale, altre no).
La presa di posizione del Governo nei confronti dell’INPS è, secondo quanto dichiarato dal sottosegretario, un invito ad agire in autotutela, provvedendo quindi ad annullare volontariamente le iscrizioni d’ufficio, senza attendere eventuali ulteriori provvedimenti ufficiali o azioni giudiziali.