Recentemente Strasburgo ha approvato il nuovo regolamento sul libero flusso dei dati non personali, si tratta di un altro importate passo dell’UE verso la costruzione del mercato unico digitale poiché il regolamento stabilisce che gli Stati UE non possano più imporre alle proprie imprese di mantenere e processare i dati non personali all’interno del proprio territorio.
Il principale vantaggio per le imprese sarà che diventerà meno costoso operare a livello transfrontaliero, potendo evitare la duplicazione dei dati e dei sistemi informatici in più luoghi e divenendo più semplice entrare in nuovi mercati e potenziare le proprie attività.
Marco Zullo, europarlamentare M5S eletto dal territorio commenta così questo importante tassello verso un mercato europeo di dati sempre più trasparenti, accessibili, ma allo stesso tempo sempre più tutelati:
Oggi le imprese non possono scegliere i luoghi meno costosi dove archiviare o elaborare i propri dati. I numerosi ostacoli amministrativi presenti, rendono difficile cambiare fornitore di servizi o ritrasferire i dati sui propri sistemi informatici. È inaccettabile che in un mondo sempre più digitalizzato queste cose accadano ancora. Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti con l’approvazione perché molti nostri emendamenti sono stati approvati ma non finisce qui, ci batteremo sempre per una rete libera e circolare.
Regolamento UE Internet
Nel dettaglio il nuovo regolamento UE per la libera circolazione dei dati non personali prevede:
- l’abbattimento delle barriere sui servizi di archiviazione e Cloud, agevolando così lo sviluppo dell’e-government e di una pubblica amministrazione realmente aperta e digitale, ma anche lo sviluppo di settori come l’Internet delle Cose, la Blockchain, le Fintech e le soluzioni di mobilità intelligente;
- con il libero flusso dei dati non personali non vengono meno gli obblighi delle imprese e delle altre organizzazioni di fornire determinati dati per i controlli previsti dalla legge e le autorità nazionali competenti potranno esercitare i diritti di accesso ai dati indipendentemente dal luogo di archiviazione o elaborazione nell’Unione Europea;
- viene incoraggiata la creazione di codici di condotta volontari da parte dei fornitori di servizi Cloud, in modo da facilitare la portabilità dei dati, ovvero il cambio di fornitore di servizi di archiviazione su Cloud e il trasferimento i dati nei sistemi informatici degli utenti;
- standard per favorire la trasparenza contrattuale da parte dei fornitori di servizi Cloud.