Non solo un’infrastruttura fisica all’avanguardia alimentata da energia totalmente rinnovabile ma anche un ecosistema tecnologico che risponde brillantemente alle richieste di colocation delle imprese e della PA favorendone lo sviluppo, nel territorio ma anche oltre i confini nazionali.
Il Global Cloud Data Center di Aruba inaugurato a Bergamo esattamente un anno fa, riveste entrambi questi ruoli, diventando un punto di riferimento per il mondo enterprise nel “cuore” dell’Italia settentrionale e perfetta “fucina” per progetti in ambito Industria 4.0.
Il Global Cloud Data Center di Ponte San Pietro (BG), a solo 30 chilometri da Milano, è il polo tech più esteso della Penisola e, dopo le prime due infrastrutture di Arezzo, rappresenta il terzo Data Center progettato e costruito da Aruba – leader nei servizi di web hosting, e-mail, PEC e registrazione domini e tra le prime aziende al mondo per la crescita dei servizi di Data Center e Cloud – a cui farà seguito entro il 2020 l’avveniristico Hyper Cloud Data Center, in via di progettazione a Roma, il cui obiettivo è quello di garantire la massima capillarità dei servizi offerti.
Un progetto di ampio respiro che ha preso il via proprio con l’inaugurazione, lo scorso ottobre, del Global Cloud Data Center di Bergamo, attraverso il quale Aruba ha esteso l’ampia offerta di servizi IT, soluzioni innovative e supporto gestionale alle imprese attive nelle zone del Nord Italia.
Allo stesso tempo, il progetto rappresenta una risorsa preziosa per i gruppi internazionali interessati a trovare in Italia una base solida e proficua per il business, diventando uno dei principali hub del Cloud a livello europeo.
Global Cloud Data Center: punti di forza
La posizione strategica è solo uno degli aspetti vantaggiosi del Global Cloud Data Center alle porte di Milano, poco distante da tre aeroporti internazionali situati nel raggio di 100 chilometri. Sono numerosi, infatti, i punti di forza dal punto di vista sia infrastrutturale sia gestionale, tali da rendere possibile l’accoglienza di qualsiasi tipologia di sistema informatico.
Per prima cosa è completamente ecologico e dotato di tecnologie d’avanguardia che garantiscono i massimi standard di sicurezza ed efficienza energetica.
In termini di resilienza, poi, la struttura è certificata Rating 4 secondo lo standard ANSI/TIA 942-A (il medesimo che AgID richiede alle infrastrutture IT della Pubblica Amministrazione): significa che il data center garantisce la continuità dei servizi erogati ai massimi livelli tra quelli previsti dalla normativa. Tale risultato, che indica la capacità di evitare interruzioni dei servizi, anche in presenza di guasti gravi (fault-tolerance), è stato ottenuto grazie ad una serie di accorgimenti progettuali e realizzativi che hanno interessato tutti gli aspetti del data center: scelta del sito, aspetti architettonici, sicurezza fisica, sistemi antincendio, impianto elettrico, impianto meccanico e reti dati.
Gli spazi del campus tech sono poi stati progettati per soddisfare ogni futura esigenza di espansione, prevedendo una serie di facility – connettività multicarrier, routing, fornitura hardware, spazi polifunzionali – tenendo conto delle differenti necessità di aziende e PA, operatori ICT e system integrator. I numeri parlano da soli:
- 200mila m² con 90mila m² di superficie coperta destinata a Data Center e il 60% della struttura già occupato / venduto);
- sicurezza logica e fisica ai massimi livelli con vigilanza armata 24/7/365 e 7 diversi perimetri di controllo;
- fino a 90 MW di potenza con produzione autonoma di energia idroelettrica e fotovoltaica;
- doppio power center multi-modulare con UPS a ridondanza 2N + 1;
- infrastruttura dark fiber proprietaria che prevede un doppio percorso verso il Milan Internet eXchange (MIX), con capacità di trasporto pressoché illimitata;
- potenza fino a 40 kW per rack;
- generatori di emergenza ridondati con autonomia a pieno carico di 48 ore senza rifornimento;
- soluzioni di colocation su misura;
- aree magazzino ed uffici a disposizione dei clienti.
Polo strategico di interscambio dati
A confermare il posizionamento strategico, del Global Cloud Data Center di Bergamo è anche l’accordo siglato tra Aruba e il MIX di Milano – il più grande Internet eXchange italiano e tra i primi in Europa per traffico veicolato – volto a creare un nuovo punto di interscambio ad alte prestazioni.
Il punto di presenza (PoP, Point of Presence) del MIX è infatti accessibile dal Global Cloud Data Center e, al suo interno, sono state attivate nuove interconnessioni – peering tra reti – grazie alla presenza di un PoP e di apparati collegati a Milano in fibra in doppia via.
Servizi IT innovativi da Nord a Sud
Tutti i Data Center di Aruba sono progettati per mettere a disposizione una vasta gamma di soluzioni di colocation, offrendo alle aziende pubbliche e private non solo infrastrutture fisiche all’avanguardia per ospitare i server ma anche servizi e supporto tecnologico personalizzato.
Al Global Cloud Data Center di Bergamo e ai due Data Center di Arezzo, distanti solo pochi chilometri l’uno dall’altro e collegati attraverso cavi multifibra ad alta velocità, si aggiungerà quindi – entro la primavera 2020 – anche il nuovo Hyper Cloud Data Center di Roma (IT4) nell’area del Tecnopolo Tiburtino (Roma Est). Collegamenti backbone permetteranno di sviluppare soluzioni avanzate di replica dei dati tra le diverse infrastrutture.
È proprio questa distribuzione strategica della rete dei Data Center Aruba a garantire soluzioni di disaster recovery (DR) geografico che spaziano dal Nord al Sud dell’Italia, sempre più richiesti da aziende ed imprese che vogliono mantenere al sicuro i propri dati e le proprie risorse, assicurandosi la replica delle informazioni ma anche la replica degli spazi dedicati agli uffici e alle work station.
In tema di soluzioni e progetti di DR, il servizio di Cloud DRaaS (Disaster Recovery as a Service) consente di definire in autonomia le proprie politiche e direttive: attraverso un pannello web su connessione sicura, ogni cliente può selezionare l’infrastruttura sorgente e quella di destinazione (virtuale presso la propria sede e/o fisica presso i Data Center Aruba abilitati al servizio Private Cloud), creare repliche auto-consistenti tra siti remoti e attivare all’occorrenza tutte le procedure del caso. Allo stesso modo, coloro che necessitano di spazi da cui poter lavorare in caso di disastro, che fungano quindi da backup delle postazioni di lavoro, possono avere aree completamente riservate e a disposizione all’interno di Global Cloud Data Center.