Non solo pensioni a 780 ma anche reddito di cittadinanza dal 2019: non da inizio anno, però. Diversamente dalle pensioni di cittadinanza, il reddito minimo dovrebbe scattare dal mese di marzo. L’anticipazione è del vicepremier Luigi Di Maio, Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, che ha aggiunto nuovi elementi al dibattito sulla Legge di Bilancio 2019.
Da metà marzo 2019 saranno avviati i centri per l’impiego con il reddito di cittadinanza erogato.
Ci saranno dunque sia la pensione sia il reddito di cittadinanza, calibrato però su una platea ristretta di persone. E la riforma avverrà in due tempi.
Dal gennaio 2019 dovrebbe prendere il via la pensione di cittadinanza, che garantirà un assegno minimo di 780 euro al mese ai pensionati che attualmente percepiscono somme inferiori. C’è quindi un aumento delle pensioni minime in essere ma non un allargamento della platea.
Per quanto riguarda invece il reddito di cittadinanza 2019, finora c’è solo un’indicazione di metodo: la riforma prevede che il sussidio sia accompagnato da misure di reinserimento lavorativo, ecco perché è necessario prima attrezzare i centri per l’impiego. A metà marzo, come annunciato da Di Maio, il sistema sarà dunque pronto a far partire le prime misure di reddito di cittadinanza.
Si tratta di un rafforzamento delle misure inizialmente previste per il 2019, che sembrano comprendere le pensioni a 780 euro e la riforma dei centri per l’impiego.
I tempi sono stretti, a metà ottobre conosceremo il testo della manovra messa a punto dal Governo. Le diverse misure in cantiere (oltre al reddito di cittadinanza, la riforma pensioni, l’introduzione della flta tax) saranno calibrate in base alle risorse finanziarie disponibili.