Per le imprese della Capitale il 10 settembre ha rappresentato una data importante, il cosiddetto Tax Free Day che segna la liberazione dal pagamento delle tasse e l’inizio dell’accumulo di reddito vero e proprio. Per il 2018, inoltre, Roma si colloca in coda alla classifica delle città italiane, terzultima nella lista dei capoluoghi stilata in base proprio alla collocazione temporale del Tax Free Day, seguita da Reggio Calabria e Bologna.
Secondo CNA Roma, il reddito annuale disponibile per le imprese romane ha subito un calo pari a 1.892 euro nell’arco di sette anni, mentre per l’anno in corso ci sono voluti 254 giorni per poter finalmente tirare un sospiro di sollievo e smettere di lavorare per il fisco. La graduatoria elaborata da CNA Nazionale, attraverso l’Osservatorio permanente della tassazione sulle PMI di tutta Italia, ha preso in esame un’attività tipo (ditta individuale) caratterizzata da un laboratorio artigiano di 350 mq e un negozio destinato alla vendita di 175 mq, dotata di macchinari, attrezzature, mobili, macchine d’ufficio e automezzo per il trasporto.
Stando alle cifre, il reddito di un’impresa tipo prima delle imposte deducibili si aggira intorno ai 50mila euro (tolti i costi per macchinari, compensi per 4 operai e per un dipendente). Successivamente il conto si abbassa ulteriormente raggiungendo i 15.247 perché il 69,5% del reddito è destinato al fisco, con circa la metà (31,3 %) delle imposte destinate alle casse di Comune e Regione, di cui ben 11.794mila euro solo per IMU, TASI e TARI.
Sempre secondo la CNA, infine, rispetto all’anno scorso sono rimaste stabili le addizionali locali, IRPEF regionale e comunale, IRAP. Allo stesso tempo, il Nuovo Regolamento sulla TARI del Comune di Roma consente di escludere dalla parte imponibile le aree di produzione dei rifiuti speciali, facendo in modo che oltre 40mila imprese possano ottenere una tassazione ridotta già dal prossimo anno.