L’attivazione di servizi di welfare rappresenta un vero e proprio investimento per le aziende, una strategia che sempre più spesso nasce dall’impiego del premio di risultato e che ha come conseguenza l’aumento della soddisfazione dei dipendenti.
Secondo quanto rivelato dal 5° Rapporto Welfare e 2° Rapporto Wellbeing di OD&M Consulting, risultato di due indagini condotte su un campione di 161 aziende italiane oltre 500 lavoratori, il 77,5% delle grandi aziende vanta un piano di welfare attivo ma anche il 62,5% delle piccole imprese sta pensando all’implementazione nel breve periodo.
Sono sette su dieci, inoltre, le aziende che vanno incontro ai bisogni dei lavoratori promuovendo analisi sociodemografiche o survey interne/focus group.
Il welfare aziendale è ormai un pilastro fondamentale del Total Reward per la gestione del rapporto azienda/lavoratore; proprio per questo, per garantire il successo dei piani sono cruciali il coinvolgimento dei dipendenti e la soddisfazione di effettivi bisogni che si estendono sempre più alla dimensione famigliare e al benessere individuale – afferma Miriam Quarti, Senior Consultant e Responsabile dell’area Reward&Performance di OD&M Consulting -. Presidiare l’intero processo, identificare le modalità di implementazione più coerenti con le finalità e procedere soprattutto con una comunicazione strategica e operativa mirata sono aspetti fondamentali per il successo del piano. Il welfare aziendale è parte integrante di un nuovo patto tra azienda e lavoratore, basato non più solo sull’erogazione di denaro, ma anche di servizi che aiutano le persone ad accrescere il loro benessere nell’organizzazione. Questo è un aspetto da valorizzare in modo adeguato con i lavoratori.
Ristorazione, assistenza sanitaria, previdenza integrativa e area scuola e istruzione sono i servizi di welfare maggiormente attivati a beneficio dei dipendenti. Nel 35,6% dei casi, inoltre, le aziende implementano piani di welfare volti a potenziare il livello di wellbeing delle persone e il benessere organizzativo: un interesse in crescita rispetto al 2017 anche grazie all’attivazione di servizi legati alla corretta alimentazione e al movimento fisico.
Ciò che sembrava una frontiera – il wellbeing – prosegue Quarti – è sempre più una realtà e ambito di profonda riflessione da parte delle aziende; alle imprese servono interventi integrati sul welfare in ottica wellbeing per accrescere il benessere organizzativo generale perché l’aumento del livello di energia e di motivazione dei singoli all’interno dell’organizzazione aiuta non solo la produttività e l’operatività ordinaria, ma ad affrontare meglio anche i cambiamenti organizzativi necessari per la competitività.