Arriva dalla FNAILP (Federazione Architetti Ingegneri Liberi Professionisti) la proposta di legge mirata a rendere operativo a livello nazionale l’equo compenso per i professionisti, sulla scia di quanto varato a livello regionale in Calabria.
Il disegno di legge è finalizzato ad abolire il Decreto sulle liberalizzazioni del 2012, regolamentando tariffe per le prestazioni professionali e agevolando il lavoro dei professionisti impedendo che i committenti possono ottenere i titoli abilitativi anche senza aver provveduto a saldare gli onorari.
Secondo il presidente del FNAILP, Pasquale Giugliano, il Governo dovrebbe mettere nero su bianco l’obbligo del rispetto dell’equo compenso per quanto riguarda i rapporti tra professionisti e la committenza in ambito sia pubblico sia privato.
Le professioni intellettuali tecniche di architetto ed ingegnere sono ‘professioni di stato’, legate agli interessi collettivi generali e primari, ad elevato contenuto di conoscenza tecnica. Un edificio mal progettato o una cattiva direzione dei lavori, non per incompetenza del progettista o del direttore dei lavori, ma per la mancanza di risorse economiche minime necessarie a compensare il professionista, lede gli interessi non soltanto della committenza, ma dei fruitori finali nonché di una pluralità indefinita ed innumerevole di persone.
Secondo la FNAILP, il compenso minimo percepito dai professionisti iscritti agli Albi o collegi deve rispettare il criterio dell’equo compenso stabilito dal Decreto Ministeriale 17 giugno 2016, quest’ultimo calcolato attraverso un software approvato dall’Ordine. Il report emesso dal software andrebbe poi trasmesso all’Ordine dei professionisti e allegato al contratto professionale.