Sono 50 i profili ad alto rischio elusivo individuati dalla Guardia di Finanza tra i lavoratori autonomi, per un totale di 1.790 partite IVA tra professionisti ed artisti che verranno messi sotto la lente del Fisco per sospetta evasione fiscale. Si tratta in particolare di contribuenti che nel periodo 2013-2016 hanno omesso di presentare sia la dichiarazione dei redditi che la dichiarazione IVA, per almeno un’annualità in cui hanno percepito importo superiore a 50 mila euro certificati dai sostituti d’imposta.
Secondo le previsioni contenute nella circolare della Guardia di Finanza (protocollo n. 0097540/2018), la campagna di controlli mirati su questi profili ad alto rischio elusivo dovrebbe essere portata a termine da parte della GdF entro il 1° marzo 2019.
Profili di rischio elusivo
La circolare sull’azione a progetto “Redditi di lavoro autonomo, evasione nel settore dei lavoratori autonomi” spiega il metodo di analisi e selezione dei profili di rischio nel campo professionisti e artisti che saranno oggetto dei controlli ad hoc della GdF:
- la base di partenza è stata l’analisi dei modelli 770 semplificati e le Certificazioni Uniche trasmesse dai sostituti di imposta;
- i dati sono stati incrociati con le altre informazioni presenti nelle banche dati del corpo delle fiamme gialle per verificare la presenza profili attinenti alla criminalità organizzata, segnalazioni di operazioni sospette in materia di antiriciclaggio, posizioni Inps con la presenza di dipendenti;
- è stato costruito un indice rischio generale, sulla base dei punteggi assegnati, con un valore massimo pari a 100, determinati da rischio fiscale, rischio riciclaggio e rischio criminalità organizzata;
- sono stati selezionati così 775 lavoratori autonomi considerati a rischio evasione, in relazione ai quali è stata ricostruita la consistenza patrimoniale e la dismissione patrimoniale. In questo modo si è proceduto alla ricostruzione patrimoniale dei professionisti/artisti con profili di rischio da un lato per definire ulteriormente il perimetro dei controlli, dall’altro per proporre, dove possibile, l’attivazione delle misure cautelari;
- l’ulteriore selezione è terminata con una definizione di 50 interventi ispettivi, da portare a termine entro marzo 2019.
Nella circolare si legge che la restante parte della platea dei contribuenti costituirà patrimonio informativo da utilizzare per l’avvio di autonome attività da parte dei reparti territoriali nell’ottica di dare attuazione a una ricostruzione patrimoniale dei soggetti posti sotto verifica e ad avere una sorta di elenco di posizioni di riserva per i controlli.