Riforma in arrivo per il bonus riqualificazione energetica, che riguarda coloro che effettuano interventi su appartamenti e condomini: il Governo sta mettendo a punto un decreto che modifica i tetti di spesa per le singole tipologie di lavori ammissibili all’agevolazione e introduce nuove regole di tracciabilità.
Per il momento si tratta di anticipazioni di stampa su un presunto decreto del MiSE in collaborazione con altri dicasteri, che è in forma di bozza, dunque suscettibile di cambiamenti.
In generale, si mira a incentivare solo i lavori che hanno effettivamente un impatto sulla riqualificazione energetica. In primo luogo sembrano destinati a cambiare i criteri per gli interventi edilizi ammessi alla detrazione IRPEF al 65% (o al 50% in alcuni casi specifici). Prevista anche una stretta sui limiti di spesa, che cambia a seconda delle diverse tipologie di lavori.
Per il resto, resta l’attuale sistema per cui la detrazione è al 65% (o al 50% in alcuni casi specifici), con un tetto massimo di spesa. Il testo del decreto ne prevedrebbe ben 28 diversi tipi, rispetto agli attuali tre scaglioni (30mila, 60mila e 100mila euro).
Viene modificato il meccanismo, prevedendo per ogni tipologia di intervento un massimale che dipende da nuovi parametri come i metri quadri e i Kw. Ad esempio, per gli infissi saranno previsti due diversi tetti di spesa, pari a 350 o 450 euro al metro quadro. Per la sostituzione delle caldaie, invece, tetti a 250 euro al kw se la potenza è sotto i 35 kw, mentre se supera questo limite la spesa si porta a 200 euro.
Diventeranno più rigide anche le regole su fatturazione e pagamenti. In primo luogo, il bonifico parlante conterrà l’indicazione del numero di fattura dell’impresa che ha effettuato i lavori. E sono poi previsti controlli a campione dell’Enea per verificare che sussistano effettivamente i requisiti per il diritto al bonus riqualificazione.
Se e quando il provvedimento diventerà operativo, se ne conosceranno i dettagli: importante, ad esempio, la data dell‘entrata in vigore, che determinerà il passaggio dal vecchio al nuovo regime agevolativo. In pratica, per le spese sostenuta prima dell’entrata in vigore della riforma continueranno ad applicarsi le attuali regole, mentre quelle successive saranno sottoposte al nuovo regime.