La Job Factory Randstad a Campus Party

di Barbara Weisz

Pubblicato 20 Luglio 2018
Aggiornato 4 Giugno 2019 14:56

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Un'occasione di perfect match fra imprese e giovani con le competenze più cercate dal mercato, con gli strumenti e la strategia giusta: PMI.it incontra Randstad a Campus Party.

«Essere qui è una grande occasione per parlare la lingua dei giovani amanti della tecnologia, spesso più difficili da raggiungere con canali istituzionali»: Roberto Rossi, head of Technologies di Randstad, esprime soddisfazione per la presenza dell’azienda attiva nel recruiting alla seconda edizione italiana di Campus Party.  «Partecipiamo con due divisioni, Technologies (quindi, ricerca e selezione IT) e Hivejobs, ovvero recruiting con processi digitali».

La Job Factory di Randstad è fra le novità di Campus Party 2018:  un palco che ha ospitato interventi di testimonial aziendali legati a varie tecnologie, speech con contenuti formativi e di orientamento, un’area retrogaming con contest giornalieri, colloqui in modalità speed date e consulenze giornaliere sul bilancio delle competenze e su come scrivere un curriculum.

Come sta andando rispetto agli obiettivi prefissati? 

Registriamo grande interesse, in particolare sugli speech a contenuto tecnologico più forte. E poi, c’è un ottimo riscontro con le aziende partner, per creare quello che chiamiamo, il perfect match, ovvero l’incontro fra domanda e offerta di lavoro. Anche le società non tecnologiche hanno necessità di entrare in contatto in questo tipo di contesto, cercano branding su questi profili.

Cosa cercano oggi le aziende? Quali le figure emergenti?

Cercano profili di giovani, appassionati di tecnologia, ma con potenziale non solo legato alle competente digitali. Sono fondamentali anche le soft skill, come l’attitudine al lavoro di gruppo, l’essere proattivi, saper comunicare.

Fare recruiting oggi: la vision e le soluzioni Randstad

L’IT è un settore molto sfidante, in particolare per la nostra strategia tech & touch. La parte tech riguarda l’utilizzo della tecnologia per il recruiting: nuove piattaforme, il videocolloquio, gli strumenti per fare attività digitale di selezione. Touch invece significa non dimenticare mai il fattore umano: il recruiter ti fornisce qualche consiglio in più.

Quali i vantaggi delle nuove tecnologie per lo scouting?

Rendono più efficienti e veloci i processi, e liberano del tempo ai recruiter, che viene utilizzato in attività a maggior valore aggiunto.

Quale il messaggio Randstad ai giovani del Campus Party?

Continuare a investire sul percorso di conoscenza e formazione, nella consapevolezza che il percorso professionale deve sempre dedicarsi anche ad aumentare le competenze, in una sorta di non stop learning. Costruire network, relazioni. Non curare solo la propria formazione tecnologica, ma avere attenzione anche alle soft skill: comunicare, avere empatia con i colleghi e con clienti.

E’ un mix difficile da trovare?

Decisamente sì. Faccio un esempio: al nostro stand vengono persone curiose, che chiedono consigli, dimostrano volontà per intraprendere un percorso. Altre sono invece più difficili: sono quelli che non chiamiamo candidati passivi. E sono da coinvolgere, in qualche modo da ingaggiare.

Campus Party serve anche a questo, a coinvolgere candidati che normalmente non si rivolgono alle agenzie del lavoro. Le aziende IT cercano tantissimi giovani, è un settore dove ci sono meno candidati che opportunità. Per questo bisogna lavorare anche a livello di scuole, per indirizzare i giovani a una propensione verso materie più tecniche e scientifiche.

Concludiamo con le famose STEM: ancora prevalentemente maschili?

Decisamente sì, più maschili, anche se sta crescendo un pochino il tasso femminile. Anche qui, un consiglio: stimolare le giovani studentesse a intraprendere questi studi. Sfatiamo il mito che le aziende cercano l’uomo nerd. Abbiamo giovani donne con grandissimo valore e formazione hi-tech.