La Corte d’Appello di Milano ha pubblicato un nuovo protocollo sulla genitorialità volto a garantire maggiori tutele agli avvocati in attesa di un figlio o che hanno avuto figli da poco tempo. Il documento, sostituendo il precedente accordo del 2011, estende il concetto di legittimo impedimento anche alla maternità e sancisce l’impegno a favorire le pari opportunità oltre che a organizzare le attività giudiziarie tenendo conto della genitorialità dei professionisti.
Tra gli obiettivi del protocollo figura anche la necessità di incentivare la conciliazione tra la vita professionale e quella familiare, anche al fine di applicare correttamente la normativa antidiscriminatoria tutelando entrambe le condizioni di maternità e paternità.
Secondo la nuova normativa, infatti, le udienze e in generale il calendario delle attività giudiziarie fissate dal giudice civile devono tenere conto delle esigenze legate allo stato di gravidanza dell’avvocato, o alla condizione di adozione o affido.
Per quanto riguarda i processi penali, il giudice deve tenere conto della documentazione relativa a un eventuale stato di gravidanza e deve considerare il periodo corrispondente al “congedo”, vale a i due mesi che precedono la data presunta del parto e i tre mesi successivi.
Il protocollo stabilisce anche maggiore attenzione alla condizione legata alla maternità o all’allattamento per quanto concerne la gestione dell’ordine delle udienze e gli adempimenti di cancelleria.
La Legge di Bilancio 2018 ha previsto una misura volta a tutelare le avvocatesse in gravidanza o maternità, riconoscendo queste due circostanze come legittimo impedimento a comparire in udienza (civile e penale). La legge datata 27 dicembre 2017, n. 205, è stata pubblicata in GU il 29 dicembre 2017 n. 302.